C’è grandissima attesa per i duetti di questa sera. Tra i più attesi, Annalisa in coppia con Michele Bravi, sulle note di “Il mondo prima di te”. Occhi tutti puntati anche sul duo formato da Ermal Meta e Fabrizio Moro che si esibiranno con Simone Cristicchi. Enorme curiosità invece, per Giovanni Caccamo che sul palcoscenico del Teatro Ariston di Sanremo ha deciso di portare l’amica e collega Arisa che, dopo il cambio di look non è ancora apparsa in televisione. A tal proposito, la cantante si è confidata di recente tra le pagine del settimanale “Oggi” confidando che i suoi “nuovi capelli” in realtà sono anche frutto di extension. Ed intanto, la straordinaria interprete di perle rare della musica come “La notte” e “Meraviglioso amore mio” è arrivata a Sanremo in compagnia del suo fedele amico a quattro zampe Titti, un cagnolino bianco che la segue ovunque. Fermandosi con gli estimatori per fare selfie e autografi, uno di loro ha pensato bene di schizzare il cagnolino con dell’acqua. Pronta la reazione di lei che ha sbottato: “Mi hai bagnato il cane? Sei una m***a”. Voto dieci ad Arisa per aver diverso il suo cucciolo con le unghie e con i denti! (Aggiornamento di Valentina Gambino)



I VOTI DI GIOVANNI CIACCI

Dopo le pagelle di Michele Monina, scopriamo quelle di Giovanni Ciacci, il mitico Giò Giò di Detto Fatto che ha un occhio di riguardo nei confronti dei look di cantanti e conduttori. Il look maker più amato della televisione, in occasione del Festival di Sanremo sta curando una rubrica per AltroSpettacolo.it. Michelle Hunziker si è beccata 2 mentre Pierfrancesco Favino e Claudio Baglioni un 4. Per quanto riguarda le Nuove Proposte di ieri, Mudimbi si è portato a casa un 5. Più che sufficiente invece, Eva: “Bello questo abito effetto lamiera. Bella forma, bello l’abbinamento con i tatuaggi”, scrive Ciacci. Benino anche Ultimo, che si è portato a casa un 5 per il look mentre la sua canzone pare andare decisamente meglio. 4 invece per Leonardo Monteiro: “Il completo verde sottobosco lo trovo più adatto al mondo degli Hobbit che a un bel ragazzo come lui”. L’unico 9 nella serata invece, per l’outfit di Giovanni Caccamo: “Il più moderno del festival. Bello, elegante, di classe”. Ma il voto più alto viene dato al gruppo dei The Kolors, per loro un dieci: “Sono i mei preferiti. Belli, freschi, ciuffetattissimi. Grande energia. Adoro!”. (Aggiornamento di Valentina Gambino)



MENO REMIGI E NINO FRASSICA PROMOSSI

Nella serata dei Negramaro, di James Taylor, di Giorgia e Gino Paoli, spuntano anche Memo Remigi e Nino Frassica il cui siparietto è piaciuto molto al pubblico del Festival di Sanremo 2018 che sta apprezzando quasi tutto del Festival messo su da Claudio Baglioni con la grande collaborazione di Michelle Hunziker e Pierfrancesco Favino, vero star della kermesse. Memo Remigi arriva sul palco del Teatro Ariston e a Baglioni dice: “Faccio 54 anni di carriera e sono ancora qui. Ho partecipato più come autore che come interprete a Sanremo. Senti ma duetti con tutti e non con me?!”. Poi comincia ad intonare Ti darò di più ma fa finta di sentirsi male per lasciare spazio a Nino Frassica nei panni del famosissimo Maresciallo Cecchini di Don Matteo. Nel complesso, l’intervento di Remigi e Frassica è stato un altro momento che ha mostrato al pubblico un Claudio Baglioni diverso che, ieri, è apparso meno ingessato (aggiornamento di Stella Dibenedetto).



L’OPINIONE DI MONINA

Michele Monina per RollingStone.it, ha dato i suoi personali voti alla terza serata del Festival di Sanremo. Agli autori del Festival è andato un sonoro 2 (mi permetto di essere d’accordo). Claudio Baglioni invece si è beccato un 7 ed è stato l’unico che è andato oltre la sufficienza per quanto riguarda il comparto conduttori. Pierfrancesco Favino infatti, porta a casa un 4 con tanto di motivazione al seguito: “Una sola domanda: perché? Anzi, due domande: perché ci sei andato? Perché lo avete chiamato?”. Mentre alla Hunziker va peggio di tutti con un 3! “Se scrivo quello che penso/ Non resta neanche un amico/ Sono una merd* confesso/ Se penso quello che dico (cit.)”, scrive il giornalista. Per Monina i vincitori morali del Festival sono Lo Stato Sociale (e anche in questo caso mi sento di essere totalmente d’accordo con lui). Ecco perchè, la band bolognese si porta a casa un 8: “L’unica che funzionerà di brutto in radio, seppur non cantate esattamente secondo i canoni occidentali dell’intonazione. Però bucano, e profeticamente parlano di Favino e la Hunziker nel ritornello: una rottura di coglion*”. (Aggiornamento di Valentina Gambino)

FAVINO PERDE COLPI

Dopo la promozione a pieni voti ottenuta nelle prime due serate del Festival di Sanremo 2018, Pierfrancesco Favino perde colpi nella terza serata. Se nelle vesti di ballerino accanto a Michelle Hunziker con cui ha dato vita ad un ballo sensuale sulle note di Despacito, non è piaciuto nei panni di Steve Jobs. Nei panni del padre dell’i-phone, l’attore ha presentato il Baglione, un nuovo oggetto tecnologico moderno che canta e balla. Il siparietto tra Favino e Claudio Baglioni, però, non convince nessuno. Non c’è ironia e lo sketch è considerato troppo debole per fare presa sul pubblico. Favino, dunque, ha dimostrato di funzionare molto di più nei panni di showman. I suoi momenti letterari arricchiti dai più grandi successi della musica, i suoi siparietti con Michelle Hunziker e il suo talento ballerino sono piaciuti davvero tanto al pubblico che sperava di vedere la stessa cosa anche ieri sera dove la scena è stata quasi occupata totalmente dal direttore artistico. Favino, dunque, tornerà alle origini questa sera? (Aggiornamento di Stella Dibenedetto).

JAMES TAYLOR E GIORGIA INCANTANO

James Taylor e Giorgia hanno incantato non solo il pubblico presente al Teatro Ariston ma anche i telespettatori di Raiuno. Il duetto tra la star americana e una delle più belle voci del panorama italiano è stato raffinato, intimo ed elegante. Un momento di grande musica quello che hanno regalato i due ospiti che sono riusciti a trasformare il palco dell’Ariston in uno scenario ristretto. Apprezzatissimi, dunque, da tutti che hanno applaudito le meravigliose voci di entrambe che si sono fuse alla perfezione. Sia James Taylor che Giorgia meritano un 10 in pagella per il modo rispettoso con cui si sono presentati a Sanremo 2018 nonostante la loro straordinaria carriera. Quello di James Taylor e Giorgia, dunque, è stato uno dei duetti più apprezzati. Stasera, invece, la scena sarà soprattutto dei big che presenteranno il brano in gara in duetto. Tra i più attesi c’è quello de Lo Stato Sociale con Paolo Rossi e il Coro dell’Antoniano e quello della coppia Ermal Meta e Fabrizio Moro con Simone Cristicchi (aggiornamento di Stella Dibenedetto).

CLAUDIO BAGLIONI RIMANDATO

Claudio Baglioni rimandato dal pubblico dopo la terza serata del Festival di Sanremo 2018. Se nel corso delle prime due serate, il direttore artistico aveva mantenuto un basso profilo, nel corso della terza serata si è preso la scena aprendo la serata cantando e cimentandosi in tantissimi momenti musicali. La scelta di cantare spesso e di duettare con quasi tutti gli ospiti, però, non è piaciuta a tutti. Sui social, molti utenti, infatti, si sono lamentati dell’onnipresenza di Baglioni sul palco dell’Ariston che, così facendo, avrebbe rubato la scena ai cantanti in gara e agli stessi big. Il pubblico, dunque, si divide. Da una parte c’è chi ha apprezzato le varie esibizioni di Baglioni, compresa quella con Virginia Raffaele e, dall’altra, c’è chi avrebbe voluto vederlo meno nei panni di cantante. Cosa succederà, invece, nella quarta serata? L’appuntamento odierno è già ricchissimo. Oltre alla finale dei giovani, infatti, si esibiranno tutti e 20 i big in gara in duetto. I momenti, dunque, per esibirsi, per Claudio Baglioni, saranno centellinati? (Aggiornamento di Stella Dibenedetto).

MICHELLE HUNZIKER ANCORA PADRONA DEL PALCO

Michelle Hunziker – Prosegue positivamente il percorso di Michelle Hunziker sul palco del Festival di Sanremo. La conduttrice svizzera è più che mai padrona di casa e appare sempre più sciolta nel suo mix di serietà e divertenti battute con il compagno di avventura Pierfrancesco Savino. Riconferma dunque le sue innegabili doti che piacciono al pubblico e le permettono di ottenere un nuovo giudizio positivo anche nella pagella della prima puntata. Qualche appunto, a differenza delle precedenti serate, va dato invece al suo look che non è apparso completamente convincente. Forse perché giocava in casa con le creazioni di casa Trussardi, guidata dal marito Tomaso, ci saremo aspettati qualcosa in più. I primi due abiti proposti sono apparsi un po’ troppo castigati, con un’acconciatura decisamente adatta ad una persona più matura di lei. Meglio, invece, il terzo look con il tubino rosa e le preziose applicazioni ben più adatte al suo stile. VOTO 7

PROMOSSI E BOCCIATI

Claudio Baglioni / Danilo Rea / Gino Paoli – Baglioni si conferma il vero mattatore del Festival, sia per la selezione sopra la media di artisti in gara e ospiti, sia ancor più per questa serata dove svetta per interpretazioni e duetti come quello con un Gino Paoli che tiene sempre bene voce e scena, supportati da uno tra i pianisti italiani migliori sulla scena. Prima in un omaggio al Fabrizio De Andrè della struggente Canzone dell’amore perduto poi nella immortale Il nostro concerto di Bindi. Chiudono magistralmente con uno dei brani simbolo di Paoli Questa lunga storia d’amore. VOTO 8

Mario Biondi – Rivederti – Un amore finito rievocato in un incontro dopo la rottura, un piano che unisce night, September Morn, Bongusto e Barry White, un tour de force da crooner con tanto di climax big band per un risultato formalmente ineccepibile ma un po’ lezioso. VOTO 6 –

Noemi – Non smettere mai di cercarmi – Presentata dalla Hunziker la prima sera come voce ruvida e maleducata, la romana dal timbro rugginoso, opta anche lei per la ballata-riflessione senza trovare una canzone che vesta in maniera adeguata la sua forza particolare. Stasera interpreta pure piuttosto bene, ma pezzo piuttosto ordinario. VOTO 5

James Taylor – Il mito del folk songwriting si cimenta con La donna è mobile, per omaggiare il paese ospitante, qualcosa di diametralmente opposto alle sue caratteristiche ripetendo l’effetto un po’grottesco dello Sting di ieri, il madrelingua inglese che canta maldestramente in italiano. Quotazioni in ripresa con la classica Fire & Rain del 1970, ben interpretata e arrangiata pur con una voce divenuta con il tempo parecchio incerta. E ancora il duetto con Giorgia, che per fortuna tiene su con maestria e grande sicurezza il livello dell’altro grande classico You’ve Got a Friend. VOTO 6

The Kolors – Frida (mai, mai, mai) – Fedeli alla linea della canzone da anni verdi seppur una certa sincerità e vivacità, e tanto di botta e risposta tra ritornello, cori e tambureggiamenti da stadio acchiappaudience. Un motivo che si attacca alla testa come un tormentone, coronato persino da un solo di chitarra elettrica. VOTO 6

Max Gazzè – La leggenda di Cristalda e Pizzomunno – Il titolo richiama una dimensione intima e fiabesca, che puntualmente viene evocata da un piano che introduce e appoggia il cantante che per l’occasione fa il cantastorie senza basso. Al solito voce fuligginosa e particolare, per un arrangiamento enfatico che però non riscatta una scrittura che non brilla per incisività e spunti. Meglio la strofa, non decolla il ritornello. VOTO 6

Facchinetti / Fogli – Il segreto del tempo – Pacifico collabora con Facchinetti per un’altra ballata, confessione intima su vita, spazio, tempo resa con classe e mestiere da un Fogli in buona forma e un Facchinetti vocalmente in trincea alla ricerca della voce di un tempo, piuttosto provata due giorni fa, più in controllo stasera. VOTO 7

Ermal Meta, Fabrizio Moro – Non mi avete fatto niente – Accompagnamento electro con striature etniche, cantilena pop hip-hop come va per la maggiore oggi ma di sicura presa. Testo un minestrone di parole a colpi di slogan e pretese sociali. Ermal Meta, voce e interpretazione interessante, aveva iniziato coma autore vero e originale (l’Annalisa del 2013), poi ha visto dove tirava il vento del mainstream e si è adeguato silenziando (per ora) le sue potenzialità. Moro come sempre oggetto misterioso, non si è mai capito chi e cosa sia. VOTO 5

Negramaro – La vocalità da convulsioni incontrollabili di Sangiorgi, riporta con La prima volta al centro dell’attenzione il pop sboccato dei primi anni zero, rievocandone il soverchiante spettro “romanticoso” e indigesto. La dimostrazione vivente che non è sempre necessariamente sinonimo di bene e qualità qualcuno venda tanto e sia stra-popolare. VOTO  5 Molto meglio quando viene condotto da Baglioni in duetto all’interno di un monumento come Poster, anche se in questo arrangiamento a base di lampi musical-operistici, perde molto della sua drammaticità originaria. VOTO  6

Luca Barbarossa – Passame er sale – Ballata tra stornello popolaresco ed elegia nostalgica, con un bell’arrangiamento, un bell’inciso, belle sottolineature musicali e una buona scrittura, da un autore che nel tempo ha guadagnato quanto a schiettezza e dignità. VOTO 7

Avitabile, Servillo – Il coraggio di ogni giorno – Ancora l’inesauribile Pacifico firma una canzone congiuntamente con l’autore di riferimento del brano (Avitabile). Bella introduzione parteno-folk, per una ballata dai toni popolari dove tra accenti mediterranei ed etnici, si respira vita di strada e compassione vissuta sul campo. Avitabile, con tanto di fido sax, e Servillo offrono una interpretazione piena di pathos. VOTO 7

Giovanni Caccamo – Eterno – Voce ordinata ma dall’espressività a corrente alternata, per quanto tenga bene sulle enfasi alte. E fin qui tutto bene. Va decisamente peggio però con una scrittura che – come nei precedenti – non va da nessuna parte. Orecchiabilità vaga e indistinta, per una ballata come se ne sentono a centinaia. VOTO 5

Lo Stato Sociale – Una vita in vacanza – Electro pop-dance con piglio tra il saltimbanco e certo godereccio alla Vasco Rossi, per un risultato festaiolo-farsesco che coniuga squilli ska, carnevale e festa in piazza con tanto di ecumenismo ciarliero che porta la terza età sul palco. Un gioco dei mestieri pseudo-filosofico, in cui ci si diverte a denti (molto) stretti, ma dalla radiofonicità virale. VOTO 5 ½

Claudio Baglioni / Virginia Raffaele – Canto (anche se sono stontato) – L’estrosa, estroversa e incontenibile Virginia duetta con Baglioni (che non si tira indietro neppure stavolta) dopo aver giocato persino uno scambio dei ruoli in sede di sketch, dimostrando notevole versatilità e bravura nella riproposizione del classico di Luttazzi. VOTO 8

Mudimbi – Il mago – Il tributo rap a Sanremo è ormai d’obbligo, ma per quanto la tendenza a favorirne risvolti farseschi non sia scongiurata, ecco una proposta che agli stilemi di genere affianca il popolare e il popolaresco folk di certe vecchie canzoni alla Berti (citata nel testo e nel video), Fratello e Cinquetti. Questa bonaria satira di costume forse tradisce un Gabbani del rap o forse no, ma il motivo del ritornello rimane piacevolmente in testa, per quanto la voce lasci a desiderare sulle parti cantate. VOTO 6

Eva – Cosa ti salverà – L’inizio chiarisce subito dove si va a parere, con un ascolto che butta in faccia il prototipo della voce da talent di questi anni, ora asprigna, ora vagamente roca. Tra Noemi e Annalisa, senza gli stridori distintivi della prima e lo spettro ampio e seducente della seconda, l’unione di colori produce una Emma che non urla. Canzone molto consueta e non granché incisiva che parla dell’odierno rapporto di coppia, interpretata con diligenza pur con un eccesso di fasi calanti. Ci sono margini di miglioramento ma sono necessari autori degni. VOTO 5

Ultimo – Il ballo delle incertezze – Un nome che è un programma, ma volutamente. Riflessione sul senso di esserci per chi parte indietro, quasi una versione in chiave indie-adolescenziale di Oggi sono io di Britti applicata al perdente per vocazione, al pulcino Calimero di oggi. Tema decisamente interessante per la sua schietta quotidianità, ma musica e tono mesto dell’interpretazione, pur con la piccola sfuriata rap centrale, non riescono ad affrancarsi dallo stereotipo abusato del tentativo di riscatto un po’retorico del reietto del giro. VOTO 5

Leonardo Monteiro – Bianca – Frullato di stili di canto che passano senza soluzioni di continuità dal primo Baglioni e Zarrillo a melismi soul acrobatici, prima dei quali purtroppo il nostro va in gran parte in calando e persino fuori tempo. Non meglio la canzone, un banale pop melodico di marca nostrana, motivo per cui le esibizioni d’ugola appaiono decisamente fuori contesto. VOTO 4

Claudio Baglioni – Via. Il pezzo rock di Baglioni per antonomasia della seconda maniera, il tormento dell’uomo davanti ai cambiamento del mondo nel passaggio dalla decade dei settanta a quella degli ottanta, diventato negli anni il momento euforico di chiusura dei concerti, vede il nostro in difficoltà d’intonazione nei passaggi d’entrata, ma arrangiamento (stacchi che a tratti lambiscono l’hard rock), interpretazione e suoni sono come sempre spumeggianti e il tiro viene alzato dalla presenza dei coristi al completo capitanati dalla grande Antonella Pepe, con lui al tempo dei grandi tour dei primi ’90. VOTO 9

Le pagelle della terza serata del Festival di Sanremo 2018

A cura di Alessandro Berni per quanto riguarda la parte musicale, le pagelle delle esibizioni della terza serata del Festival di Sanremo per la direzione artistica di Claudio Baglioni. Durante la giornata il post sarà aggiornato con commenti e valutazione di aspetti legati all’evento, mentre in diretta saranno valutati tutti gli artisti in gara. I parametri sono legati alla canzone e alla performance. Siete d’accordo? Fatecelo sapere.