Robbie William prosegue la sua scioccante intervista al quotidiano inglese ‘The Sun’ ammettendo come la sua vita sia caratterizzata da diversi alti e bassi a causa delle continue voci che sente nella sua testa, chiaro sintomo della schizzofrenia: “A volte riesce a sopraffarmi, altre è uno stimolo che mi serve per per salire sul palco. A volte vivo anche periodi felici, ed è meraviglioso (…) Purtroppo o per fortuna se lasciato da solo, tendo a sabotare qualsiasi cosa. Ma la maggior parte del tempo sono semplicemente un essere umano, che prova a gestire i processi e le tribolazioni che avvengono fra le mie orecchie”. In varie occasioni, il cantante inglese si è sentito vicino alla morte, l’ultima risale allo scorso settembre quando fu ricoverato in terapia intensiva a causa di una presunta emorragia. Da allora ha capito di non essere invincibile, tanto da precisare: “Mi sono spaventato molto avevo già attraversato periodi bui, ma avevo 23, 27 e 32 anni. Quando ne hai 44 realizzi che, anche se possiedi tutto, non sei invincibile. Da oggi ho intenzione di prendermi cura di me stesso con molta più attenzione”. (Agg. di Dorigo Annalisa)



“SENTO DELLE VOCI DENTRO LA TESTA”

Acidi, speed (anfetamina), cocaina e per gradire eroina. Così è stata la vita del Take That più famoso, Robbie Williams, da quando entrò nella band per teenager proseguendo poi anche durante la sua carriera solista. Nel 2007 entrò in un centro di recupero e da allora il cantante sarebbe “pulito”, ma le conseguenze di anni di abusi si farebbero sentire. In una intervista molto esplicita rilasciata al quotidiano inglese The Sun, senza nascondere nulla, Williams dice di star combattendo da tempo contro la malattia mentale, che ha cominciato ad avvertire quando ha iniziato  a sentire “voci che mi parlavano dentro la testa”, il tipico sintomo della schizofrenia. Williams, 44 anni, sposato dal 2010 con l’attrice Ayda Field ha due figli, rispettivamente di 5 e 3 anni. “Ho una malattia nella testa che vuole uccidermi” dice nell’intervista ammettendo di essere stato vicino alla morte per abusi di stupefacenti diverse volte. Spiega poi di sentire una particolare vicinanza con lo scomparso George Michael, con cui ha condiviso le stesse dipendenze da alcol e droghe, un amico di cui dice di sentire grandemente la mancanza. Robbie Williams si trova attualmente in Australia per alcuni concerti del suo tour mondiale e già in precedenza aveva ringraziato pubblicamente la moglie per il sostegno che gli dà nella sua lotta contro la malattia mentale e soprattutto per tenerlo lontano da droga e alcolici. 



Lo scorso settembre fu costretto a interrompere alcuni concerti dopo essere stato ricoverato di urgenza in ospedale: i medici avevano riscontrato qualcosa di non normale nel suo cervello, del sangue. Fu costretto a un ricovero intensivo di sette giorni. Da quando, a 17 anni, si unì ai Take That, Robbie Williams è stato spesso all’onore delle cronache per la sua vita dissoluta e per episodi tali che hanno costretto la band a licenziarlo. Racconta di aver sofferto di ansia, depressione, paura di salire sul palco e anche problemi di peso. Come tante persone, spiega, ha finito per adottare la “dieta” a base di medicinali eccitanti e rilassanti facilmente disponibile in America, la stessa che ha ucciso artisti come Michael Jackson e attori come Heath Ledger. Qualche anno fa in un’altra intervista ammise che il suo lavoro avrebbe potuto ucciderlo. La depressione inoltre è qualcosa che ha colpito molti membri della sua famiglia, “ma non so se oggi avrei questi problemi mentali se non avessi avuto una carriera di successo”. Oggi, conclude, non prende più alcuna droga e ha smesso di bere alcolici. Robbie Williams è l’artista inglese che ha venduto più dischi della storia, più di 75 milioni.

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