Non dovete pensare minimante di ritrovare Vasco Rossi sul palco per un duetto di beneficenza o che serva a raccogliere fondi nemmeno se la causa è davvero giusta, il rocker ha detto chiaramente che queste cose non gli piacciono e se ha detto di no a Luciano Pavarotti sicuramente i comuni mortali non hanno speranza di poterlo coinvolgere. La beneficenza si fa in silenzio e lui di questo ne è certo così come è certo del fatto che l’evento di Modena Park è uno spartiacque che lui non etichetta né come un punto di arrivo e né come uno di ripartenza. L’unica cosa certa è che l’evento è solo un momento che ha diviso in due la sua carriera perché dopo un evento di quella portata e con quei numeri Vasco Rossi ha solo una cosa in mente ben chiara: “mi sento libero e tranquillo di poter fare quello che mi pare. Mi voglio divertire e finché la gente, il mio popolo, si diverte io sono pronto a salire sul palco tutti gli anni. Vado fuori e canto le mie canzoni e siccome ne ho tante ne rimangono sempre fuori un sacco che mi piacerebbe suonare. Ogni anno c’è Pasqua, la primavera, e da quest’anno, a giugno, ci sono i concerti di Vasco. Questo è lo spirito, capito?” Se fino a questo momento lo abbiamo visto libero e privo di catene, adesso lo sarà ancora di più convinto che il suo vasto pubblico lo appoggierà, una nuova era ha inizio, lo ameremo ancora di più? (Hedda Hopper)



IL SUO RAPPORTO CON LA BENEFICENZA

Vasco Rossi non smette di stupire. Manca un mese all’inizio del Vasco Non Stop Live e, prima di tornare ad esibirsi dal vivo davanti ai propri fans, in una lunga intervista a Vanity Fair ha parlato del suo rapporto con la beneficienza, non senza lanciare qualche frecciatina ai colleghi (leggete in basso). Tra una dichiarazione e l’altra, il Komandante ha svelato anche dei dettagli su quello che il popolo del Blasco vedrà nei prossimi concerti. Dopo il bagno di folla del Modena Park, Vasco è pronto a ripartire regalando nuove emozioni alle generazioni di fans che, puntualmente, riempiono gli stadi in cui si esibisce. Dopo aver annunciato importanti novità nella formazione della band che lo accompagnerà, a Vanity Fair, ha rilasciato un’anticipazione sulla scaletta. “Modena Park è stata un po’ una seduta psicanalitica, nel senso che mi sono ritrovato a cantare canzoni che ho scritto 35, 40 anni fa e che non facevo più da un sacco di anni. Apriamo con ‘Cosa succede in città’ – rivela il rocker sulla scaletta –. È una canzone che ho scritto nel 1985, ma che è ancora molto attuale. Pensiamo alla situazione che stiamo vivendo proprio adesso: la confusione, per esempio, ce n’è davvero un bel po’ in giro e anche di cose che non vanno. E, poi, secondo me, si capisce subito che ci parliamo chiaro. Ci sono almeno un paio di canzoni che non facevo da un pezzo” (aggiornamento di Stella Dibenedetto).



I DETTAGLI SUL VASCNO NON STOP LIVE

Il Vasco Non Stop Live parte il 27 maggio a Lignano per poi spostarsi in varie città d’Italia per un totale di cinque date. E c’è chi credeva che quello al Modena Park sarebbe stato l’ultimo concerto di Vasco Rossi. A Vanity Fair, il cantante però rivela: «Modena Park è stato un evento talmente straordinario sotto tutti i punti di vista che uno, dopo, avrebbe anche potuto fermarsi. Ma io di smettere non avevo voglia neanche un po’». Per queste cinque tappe sono previste grandi sorprese per i fan: «Abbiamo riarrangiato alcuni pezzi vecchi, degli anni Ottanta. Modena Park è stata un po’ una seduta psicoanalitica, nel senso che mi sono ritrovato a cantare canzoni che ho scritto 35, 40 anni fa e che non facevo più da un sacco di anni. – e aggiunge – All’inizio ero un po’ spaesato, per dire di Bollicine non ricordavo neanche più il testo. Poi, a un certo punto, mi sono ritrovato nello stesso spirito di quando le avevo scritte, di quando avevo 15 anni…». (Aggiornamento di Anna Montesano)



I DETTAGLI DEL NUOVO TOUR

Buone notizie per tutti i fan di Vasco Rossi, sono in arrivo infatti nuovi biglietti per l’ormai imminente tour. Il terzo lotto sarà messo in vendita a partire dalle 10 di giovedì 26 aprile, esclusivamente sul sito vascononstop.vivaticket.it. Ne dà notizia il sito ufficiale dell’artista. Intanto Vasco Rossi è atteso nel fine settimana a Rimini per le prove del tour. Insieme a Rossi arriveranno a Rimini tutti i componenti della band e il corposo staff al seguito del ‘Blasco’, comprese le guardie del corpo e gli addetti alla sicurezza che vigileranno sul Rockisland. Lo staff di Vasco aveva preso in considerazione prima anche altri locali a Marina centro, poi scartati, e alcuni spazi del Comune come il Teatro Novelli e il vecchio cinema Astoria. La scelta finale è ricaduta quindi sul Rockisland. (Aggiornamento di Anna Montesano)

VASCO ROSSI, PAVAROTTI E LA BENEFICENZA

Vasco Rossi come sempre non si nasconde dietro le parole, come ci ha abituati in 40 anni di carriera e nella nuova intervista pubblicata su Vanity Fair se la prende con la maggior parte dei suoi colleghi. “Ho sempre detto di no a Pavarotti (che ogni anno organizzava un celebre concerto di beneficenza a base di duetti con artisti pop) perché la beneficenza si fa in silenzio”. E giù l’accusa ai suoi colleghi di fare beneficenza per farsi pubblicità: “Non sono tipo da duetti e terzetti. Ho sempre avuto la sensazione che quelli che si mettono insieme è perché non sanno bene che cosa fare. Cantare una canzone metà io e metà te va bene per i bambini dell’asilo: ci mettiamo il grembiulino, ci teniamo per mano e cantiamo la canzoncina”. Uno potrebbe dire che in realtà si vergognava a duettare con un mostro sacro del canto come Pavarotti, pauroso di far brutta figura, ma sono opinioni. Stesso il motivo per cui non è mai andato a giocare nella Nazionale dei cantanti (e uno potrebbe dire che non sa giocare a calcio o il fisico non lo regge, ma anche questa volta sono opinioni): “ Intanto non chiamatela nazionale cantanti, ma squadra di cantanti. Perché le parole sono importanti. E, invece, la gente le usa come viene”.

Infine i social (che lui ha sempre usato moltissimo): “Come quelli che dicono che democrazia è poter scrivere sui social che sei uno str…o. Non è così. E, poi, la tua opinione la puoi esprimere con il tuo nome e cognome, non usando un nickname”. Questo è Vasco, prendere o lasciare. E quelli che prendono sono tantissimi come dimostrato lo scorso anno al mega concerto di Modena. Che fra poco potranno rivedere il loro idolo in azione, nonostante quell’evento da qualcuno fosse stato definito il concerto dell’addio. Vasco infatti sta per partire per un nuovo tour, il VascoNonStop Live 2018 che già dal titolo fa capire che il nostro non ne vuole sapere di mollare la scena: si parte da Torino l’1 e 2 giugno e prosegue per doppie date a Padova (6-7), Roma (11-12), Bari (16-17) e  Messina il 21, con la data zero il 27 maggio, allo stadio Teghil di Lignano. Ci sono alcuni cambiamenti nella line-up che lo accompagnerà rispetto al passato: alla batteria da Matt Laug, al basso da Claudio Golinelli (Il Gallo), alla chitarra da Stef Burns, alla chitarra daVince Pa’stano, al pianoforte da Alberto Rocchetti, alla tromba e tastiere da Frank Nemola e ai cori da Beatrice Antolini, la polistrumentista new entri. Brano d’apertura dei concerti, dice, sarà Cosa succede in città, scritta nel 1985 ma che definisce ancora attuale. “Pensiamo alla situazione che stiamo vivendo proprio adesso: la confusione, per esempio, ce n’e’ davvero un bel po’ in giro e anche di cose che non vanno”.