La seconda parte dell’articolo dedicata alla riforma dei Licei musicali, la prima parte è stata pubblicata ieri:
Art. 7 – ACCADEMIA NAZIONALE DI DANZA
“1. All’Accademia Nazionale di Danza si applicano, per quanto compatibili, le norme contenute nel presente decreto, fatta salva la durata massima dei corsi propedeutici che è stabilita in 8 anni…”
Non è neppure necessario denunciare l’incredibile superficialità e pochezza con cui viene “liquidata” la questione “Accademia di Danza”. A tutti i ragazzi italiani la Danza resta assolutamente preclusa; l’importante è che formalmente siano stati Istituiti i Licei Coreutici (peccato che nessuno sappia né cosa siano nè dove siano).
A conclusione di questo Decreto arriviamo alla normativa relativa ai Licei Musicali, che, come vedremo, si limita a quanto ritenuto utile per indirizzare i ragazzi al proseguimento degli Studi musicali nei Conservatori.
Art. 8 – AMMISSIONE AI LICEI MUSICALI
“1. All’esame di ammissione al primo anno della sezione musicale dei Licei musicali e coreutici lo studente deve dimostrare una buona attitudine musicale generale, una preparazione teorica adeguata al livello tecnico richiesto, una morfologia idonea allo studio dello strumento scelto come principale e il possesso, nel medesimo strumento, di competenze esecutive definite dai repertori di riferimento di cui alla Tabella C allegata al presente decreto.”
“2. Ogni Liceo musicale e coreutico rende pubbliche entro il 15 ottobre di ogni anno scolastico le informazioni riguardanti i criteri che regolano l’accesso alla sezione musicale e le modalità di svolgimento dell’ esame di ammissione, specificando sia le competenze teoriche indispensabili, sia le specifiche competenze pregresse necessariamente richieste per “Esecuzione e interpretazione – Primo strumento”, in coerenza con quanto previsto dalla Tabella C e con indicazione di eventuali ulteriori obblighi esecutivi.”
Dunque, mentre il Liceo Musicale rimane abbandonato nel caos assoluto di una normativa rozza e controproducente che ne svilisce totalmente la funzione educativa, snaturandone quello che dovrebbe essere il suo fondamentale ruolo, all’interno di una coerente e conseguenziale Riforma degli Studi Musicali (nel merito, rimando a quanto già recentemente pubblicato su questo quotidiano, riguardante il dettagliato PROGETTO del CODIM per un vero Liceo Musicale), osserviamo quali siano i requisiti richiesti dalla Tabella C (che citerò solo in minima parte, segnalando quanto necessario per valutarne il senso):
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Tabella C
REQUISITI TEORICI E DI CULTURA MUSICALE DI BASE E REPERTORI DI RIFERIMENTO PER IL PRIMO STRUMENTO PER L’AMMISSIONE AL PRIMO ANNO DEL LICEO MUSICALE
COMPETENZE TEORICHE E DI CULTURA MUSICALE DI BASE
LETTURA RITMICA – Lettura estemporanea del pentagramma doppio in chiave di sol e di fa con misure binarie, ternarie, quaternarie semplici e composte; figure di semibreve, minima, semiminima, croma e semicroma; punto semplice applicato a semibreve, minima, semiminima e croma; legatura di valore, sincope e controtempo.
LETTURA CANTATA – Lettura intonata di una semplice melodia nei modi maggiore o minore.
ASCOLTO – Riconoscimento di aspetti fondamentali della sintassi ritmica e melodica all’ascolto di brevi frasi musicali (per es. ripetizione, variazione ecc.); ascolto e trascrizione di brevi sequenze ritmiche e frasi melodiche.
TEORIA – Conoscenza degli elementi fondamentali della teoria musicale.
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Tabella C
PRIMO STRUMENTO – REPERTORI DI RIFERIMENTO
PIANOFORTE:
J. DUVERNOY, op. 120, 176 ;
C. CZERNY, op. 599 ;
S. HELLER, op. 47
E. BERTINI, op. 100
J.S. BACH, Invenzioni a 2 voci, Suites francesi, Piccoli preludi e fughette
J. KUHNAU, J. HAYDN, W.A. MOZART, M. CLEMENTI: Sonatine o facili Sonate
Brani tratti dal repertorio pianistico di periodo diverso da quello classico
TROMBONE
A. LA FOSSE, Metodo completo per Trombone a Coulisse, parte 1ª
C. COLIN, Moderno metodo per Trombone
J.B. ARBAN, Metodo completo per trombone J.Alessi e B. Bowman
V. SLOKAR, Metodo per trombone
VIOLA
M. HAUCHARD A. CURCI, 24 studi op. 23
L. AUER, Corso progressivo dello studio del Violino
C. DANCLA, 36 studi op. 84 F.
WOHLFAHRT, 60 studi op. 45 N.
LAOUREUX, Scuola pratica di violino, parte 2
A. SEYBOLD, H.F. KAYSER, F. KUCHLER, S. NELSON, L. PORTNOFF, O. RIEDING, F. SEITZ, H. SITT,
brani vari
BASSO TUBA
M. BORDOGNI, 43 Bel Canto Studies for Tuba Legato Etudes for Tuba: Based on the Vocalises of Giuseppe Concone
G. KOPPRASCH, 60 Selected Studies for tuba
G. BORIS, 78 Studies for tuba,
V. BLAZHEVICH, 70 Studies for tuba
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In sostanza, si tratterebbe della richiesta di un livello di preparazione “in entrata” assolutamente in linea con quello che i Corsi ad Indirizzo Musicale delle scuole Medie dovrebbero garantire “in uscita”; tuttavia non si comprende come e dove i ragazzi potrebbero aver conseguito una tale preparazione relativa a tutti quegli Strumenti che non si possono studiare nelle scuole Medie ad indirizzo Musicale; perché non compresi tra quelli previsti dalla vigente normativa.
Anche qui continua dunque a mancare totalmente quella coerenza e quell’organicità indispensabile per conferire armonia, conseguenzialità e dunque reale senso e valore a tutto l’impianto della Riforma.
Il successivo Comma 3 di tale articolo 8, accennando agli obiettivi formativi da perseguire durante l’intero quinquennio di Studi, permette di rendersi ulteriormente conto di come tale Decreto porti a compimento una profonda Controriforma musicale:
“3. Ogni Liceo musicale e coreutico definisce gli obiettivi formativi musicali generali da conseguire entro il termine del quinquennio della sezione musicale; quelli relativi alla disciplina “Esecuzione e interpretazione – Primo strumento”, tengono anche conto delle competenze e dei livelli tecnici previsti per l’accesso ai corsi accademici di primo livello dei Conservatori stabiliti all’articolo 4.”
Come è evidente a chiunque, si limita a disporre il raggiungimento dei requisiti di accesso ai Conservatori esclusivamente per la disciplina “Esecuzione e interpretazione”, qualcosa di totalmente assurdo; non solo come sia impossibile acquisire una degna preparazione strumentale senza contemporaneamente conseguire quella riguardante fondamentali discipline complementari come l’Armonia, la Teoria, la Lettura della Partitura, ma soprattutto che la “ratio” della Riforma mirava a diffondere una completa Formazione musicale di Base nella scuola pubblica italiana; non certamente ad istituire pochissimi Licei Musicali (il NULLA di una sola Sezione di Liceo ad Indirizzo Musicale solo nelle grandi città italiane) utili solo per garantire il riempimento delle classi dei Conservatori.
Ed eccoci al gran Finale…
Art. 9 – CLAUSOLA DI INVARIANZA FINANZIARIA
“1. Dall’attuazione del presente decreto non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.”
Un articolo che, per chi proprio non lo avesse ancora capito, chiarisce tutto: per la tutela della Cultura Musicale la Politica non intende spendere neppure un euro. Indecente !
questo punto, non resterà che continuare a proporre e sponsorizzare alla Politica che verrà le istanze ed i Progetti che veramente servono per costruire una degna Riforma Musicale; la quale, rispettosa esecutrice dei principi sanciti dalle due sue fondamentali norme (l. 508/99 l. 124/99) fino ad oggi volgarmente contraddette e tradite, dovrà in primis diffondere e consolidare l’Indirizzo Musicale in tutta la scuola Secondaria; istituendo veramente il giusto numero di Licei Musicali (almeno uno ogni 3 “Distretti scolastici”) e conferendo ad essi una nuova degna normativa, che permetta di valorizzarne l’indispensabile funzione formativa, propedeutica alla eventuale prosecuzione degli Studi musicali nei Conservatori riformati (essendo questi gli unici validi “Corsi Propedeutici”).
Nel concludere le considerazioni su tale Decreto 382/2018, che avrebbe dovuto partecipare alla costruzione della Filiera dei percorsi formativi musicali, non si può non ricordare come si sia ancora in attesa del nuovo Decreto relativo all’Indirizzo Musicale nella scuola Secondaria che, ai sensi del decreto legislativo 2017/60, dovrà esser promulgato e sostituire l’attuale DM 201/99.
Si tratterà di un Decreto di fondamentale importanza, perché l’Indirizzo Musicale nella scuola Secondaria di 1^ grado, nonostante i molti suoi problemi, con i suoi circa 2000 Corsi ad Indirizzo Musicale diffusi sul nostro territorio, resta l’unica rivoluzionaria positiva realtà della Riforma compiuta in questi ultimi venti anni. La base indispensabile su cui si dovevano costruire i “piani Medi e Superiori” ( “piani” che, come l’analisi di tale Decreto ha ampiamente dimostrato, sono stati edificati malissimo).
Vedremo se a questo nuovo Governo corrisponderà una nuova Politica per la Musica; espressa e concretizzata attraverso una normativa finalmente sensata e giusta, che riuscirà a porre rimendio alle “malefatte” fino ad oggi compiute; in virtù dell’espressione della sincera volontà di diffondere e tutelare la nostra cultura musicale.
Non è infatti più sopportabile la devastante sterile ipocrisia di chi, mentre finge di dare seguito alle belle chiacchere sull’importanza della Musica e dell’ “armonizzazione dei percorsi formativi della filiera artistico – musicale”, in realtà poi continua a scrivere una legislazione di riferimento che, proprio come sigillato da quest’ultimo Decreto, dispone l’esatto contrario.
Emblematiche nel merito le penose continue battaglie legali contro gli illegali e rozzi tagli all’Indirizzo Musicale compiuti dal MIUR (è giunta proprio in questi giorni al suo epilogo davanti al Consiglio di Stato quella per ottenere il ripristino delle 2 ore di lezione di 1^ strumento che il MIUR aveva dimezzate ai ragazzi del biennio dei Licei Musicali).
Una battaglia che per la verità appare tanto giuridicamente sacrosanta quanto sostanzialmente priva di reale benefici per i ragazzi, in quanto il Liceo Musicale ha bisogno di combattere per ben altro!
Ma questo è un altro discorso…
Roma, 7/6/ 2018
Pietro Blumetti– Referente CODIM