Dal 29 giugno all’8 luglio torna il Südtirol Jazzfestival Alto Adige, festival itinerante che porterà per tutta la provincia di Bolzano caracollando tra città, montagne, strade e piazze il jazz dei Paesi Nordici che saranno i protagonisti del Festival di quest’anno con progetti in esclusiva. Previsto anche un reading dedicato a Fabrizio De André in occasione dei sessant’anni del Modern Jazz Group, gruppo jazz nel quale il cantautore militò fino al 1958.
Negli anni scorsi sono sbarcati in Alto Adige artisti provenienti da Francia, Gran Bretagna, Austria, Italia e Stati del Benelux. Anche nel 2018 tanti protagonisti sono originari di una zona multinazionale che in questo caso – come dice il sottotitolo del festival “Exploring the North” – comprende Scandinavia e dintorni, per la precisione Danimarca, Svezia, Norvegia, Finlandia, Islanda e Repubbliche Baltiche.
Assieme a questi artisti ne arriveranno altri che parlano francese, tedesco e italiano, sia in formazioni originali che in gruppi allestiti per l’occasione. “Quando ascoltiamo un brano di jazz nordico contemporaneo – spiega il direttore artistico del Jazz festival, Klaus Widmann – ci aspettiamo delle sonorità sferiche, in grado di riprodurre gli sconfinati paesaggi scandinavi. Tuttavia durante le nostre ricerche abbiamo scoperto che esiste una giovane generazione di musicisti che noi dell’Europa meridionale non conosciamo e che non corrisponde affatto al nostro immaginario. Questi gruppi fanno jazz mescolando pop, folk e rock, dando vita a un sound per certi versi potente e trasversale”.
Un festival unico, questo, che anticipa le tendenze future del jazz andando a scovare nuovi talenti con un innovativo lavoro di scouting al di fuori dei tradizionali circuiti (agenzie e management internazionali) che rendono il più delle volte, i festival gli uni uguali agli altri.
Dei cinquantacinque concerti previsti nei dieci giorni di festival, ben 39 vedranno sul palco solisti o gruppi dei Paesi nordici. Tra i tanti nomi che animeranno l’estate musicale altoatesina: il talentuoso trombettista finlandese Verneri Pohjola, il batterista danese Kalle Mathiesen (che mette in scena uno stravagante one man show con tanto di loop station, palloncini colorati, basso elettrico e trapano), il trio francese“Ikui Doki” che combina “pitture sonore” dell’impressionismo musicale con elementi di free jazz, l’irresistibile “Fellini del jazz svedese” (Rolling Stone) Nils Berg, che arricchisce i concerti del suo Trio Cinemascope con video di musicisti di tutto il mondo o ancora la band finlandese “Immediate Music”, che una volta sul palco dimentica (se esistono) i confini stilistici e utilizza diverse percussioni, sintetizzatori, effetti vari e persino lo jouhikko, un’antica lira finnica-carelica.
Anteprima nazionale per il reading Viva/De André, in scena sabato 7 luglio alle 18.00 al Centro Trevi a Bolzano che vedrà protagonista Luigi Viva, biografo del grande cantautore (Non per un dio ma nemmeno per gioco – Vita di Fabrizio De André, ed. Feltrinelli) che attraverso il suo racconto e con alcune testimonianze inedite, accompagnerà il percorso musicale del Modern Jazz Group composto da Luigi Masciari (chitarra, arrangiamenti, direzione musicale), Marco Stagni (basso), Michele Giro (pianoforte), Fiorenzo Zeni (sax), Roman Hinteregger (batteria). La band, così chiamata in omaggio al gruppo nel quale militò De André fino al 1958, proporrà in chiave jazz alcuni dei classici del cantautore. A latere del reading un interessante esposizione di rarità di De André (dischi, poster etc.) curata da Massimo Molinari.
Forte la componente femminile, rappresentata sia da sidewomen che da leader di progetti musicali. Tra queste ultime segnaliamo Maria Faust (sax, Estonia), Hanna Paulsberg (sax, Norvegia), Kadri Voorand (voc, Estonia), Natalie Sandtorv (voc, Norvegia), Hannah Tolf (voc, Svezia) e Anni Elif Egecioglu (voc, Svezia). Presente anche la band tedesca SiEA, composto esclusivamente da musiciste.
Nelle dieci giornate di festival, con la gran parte dei concerti a ingresso libero, saranno ben quarantasei le location coinvolte tra strade e piazze, antichi palazzi e parchi, alberghi e la terrazza della Cooperativa Bressanone Turismo, malghe e baite, musei e negozi. Anche quest’anno l’arte incontrerà il jazz al Museion e sui prati del Talvera a Bolzano, il NOI Techpark ospiterà tre gruppi dal forte carattere innovativo e in alta montagna , davanti al Rifugio Comici ai piedi del Sassolungo, si esibiranno contemporaneamente sette batteristi nordici. Il Parkhotel Laurin sarà teatro di uno sorprendente jazz party, la cantina-spettacolo Sudwerk del Ca’ de Bezzi offrirà ai tiratardi concerti late night, sui sentieri del Passo delle Erbe musicisti e spettatori intraprenderanno una camminata all’insegna del jazz e della gastronomia.
La particolarità del festival è la possibilità di godere delle splendide location naturali con spostamenti a volte insoliti utilizzando la funivia di San Genesio o quella di Monte San Vigilio sopra Lana, raggiungere a piedi la cava Lieg di Castelrotto e la cava di marmo di Covelano, salire a bordo dell’ascensore che porta alla terrazza del Bar Grifoncino di Bolzano, scarpinare fino al Rifugio Feltuner sul Corno del Renon. Per venire incontro agli spettatori itineranti, quest’anno per la prima volta il Jazz festival Alto Adige ha organizzato 8 jazz tour e un jazz pass. I tour permetteranno ai partecipanti di seguire i relativi concerti senza l’utilizzo di mezzi privati. Il jazz pass invece prevede una serie di vantaggi come biglietti a prezzo ridotto, utilizzo gratuito dei bus navetta, sconti alle degustazioni e ingresso gratuito al Museion.
Un grande ed insolito appuntamento con il jazz e la natura dell’Alto Adige, accompagnati da musiche innovative ed affascinanti.