E’ la sera del 22 dicembre 1998, vent’anni fa. Manca poco a Natale e al Roialto, un locale milanese di allora, si festeggia allegramente. Sul palco un gruppo improbabile, la Biba Band dove si riconoscono diversi membri di Elio e le storie tese, ma manca proprio lui il leader, Elio. Manca poco a mezzanotte, c’è invece Paolo Panigada, sassofonista del gruppo, che stasera suona le percussioni. Tutti lo conoscono con il nomignolo di Feiez, nelle Storie tese ognuno ha il suo soprannome. E’ un ragazzone di 36 anni, alto, robusto, quasi massiccio: Elio e gli altri lo chiamavano anche “progetto cento chili”. Ecco che arriva Elio sul palco per aggiungersi a loro ma succede qualcosa: Feiez cade dal palco, in mezzo a una canzone. La schiena a terra, neppure un lamento, i compagni attorno per capire. E qualcuno afferra il microfono, grida «un dottore, un dottore».
BUON COMPLEANNO FEIEZ
Sembra uno scherzo di quelli tipici del gruppo, ma non lo è. Si tenta il massaggio cardiaco, arriva l’ambulanza, viene portato al Fatebenefratelli: emorragia cerebrale. Feiez muore alle 4 del mattino. La sera prima doveva suonare alla festa di Mtv ma era rimasto a casa, non si sentiva bene, disse. Erano le avvisaglie trascurate che stava per succedere qualcosa. “Feiez era un sassofonista poliedrico: un musicista che amava esibirsi anche con altri strumenti, ma soprattutto un personaggio conosciuto da tutti per la sua carica di simpatia e di gioia di vivere. Era un gigante buono” dirà il giorno dopo l’amico Claudio Bisio. Oggi 12 luglio Paolo avrebbe compiuto 56 anni, è morto troppo giovane. Gli amici di Elio e le storie tese lo hanno ricordato con un simpatico disegno su Instagram e con un breve video di alcuni secondi in cui appare in tutta la sua simpatica follia. Cinque anni fa si era parlato di dedicargli una via di Milano, alla fine gli è stata dedicata solo la sala prove comunale. Troppo poco.