Per la prima volta nella storia della musica moderna, a un gruppo è stato vietato tenere concerti senza previa autorizzazione della polizia e anche presenza dei poliziotti all’evento. Si tratta dei londinesi 1011 (il numero che dà il nome alla band è il codice postale del quartiere da cui provengono) e sono un gruppo rap, specializzato nel nuovo genere detto “drill”, l’ennesimo sotto genere di questa musica che ne sforna di continuo. Quello che caratterizza la drill, originata a Chicago negli Stati Uniti, è l’estremo contenuto violento dei testi, in cui spesso e volentieri si incita alla violenza e all’omicidio, specie contro polizia e autorità. I 1011 in questo senso sono tra i più “scatenati”. Per questo è scattata l’ordinanza contro la band, dopo che le autorità inglesi hanno fatto rimuovere più di 30 loro video da Youtube. E’ ovvio che scatta subito la polemica sulla censura: i gruppi che fanno drill provengono dai quartieri più poveri e violenti delle città americane e raccontano di quegli ambienti, ma i 1011 si sono specializzati a incitare alla violenza tra le gang rivali.



IL NUOVO GENERE “DRILL” GIÀ SOTTO ACCUSA

Adesso dovranno rendere noto con 24 ore di anticipo alla polizia se faranno un concerto o se caricheranno un video su Youtube, in modo che se ne possa prendere visione e decidere se caricarlo o no. Al gruppo è stato anche vietato, nei loro testi, di usare parole come “morte” o “ferimenti” e “violenza”, con il rischio di tre anni di carcere. Secondo il commissario di polizia che segue questa faccenda, ci sono troppi video di genere drill che incitano chiaramente alla violenza e a provocare le persone una contro l’altra. “Non è nostro interesse vietare che la gente si diverta, non è nostro interesse limitare la libertà artistica, il nostro interesse è vietare che si uccidano le persone” ha detto. Un esperto criminologo ha commentato alla Bbc che “se vedi violenza e dolore tutto intorno a te, perché vivi in un quartiere devastato, farai musica che è violenta e dolorosa. Se vogliamo musica bella, gentile, non violenta, dobbiamo investire in questi quartieri per renderli meno brutali e squallidi”.

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