Quindici anni fa Gemitaiz era semplicemente Davide. Un rapper appassionato convinto di poter sfondare nel mondo nella musica. In una intervista pubblicata da The Vision sulla propria pagina Facebook, il giovane si è confidato a cuore aperto, raccontando il suo lungo viaggio nel rap cominciato dalla perfieria di Roma fino al successo dei giorni d’oggi: “Ero sicuro che prima o poi ce l’avrei fatta, sapevo che non potevo restare a lungo nel dimenticatoio. Sono nato e cresciuto in periferia a Roma, quindi quando torno in certi luoghi è come rivedere la propria fidanzata. Ha sempre un certo fascino”. Poi spiega come è scattata la scintilla: “Avevo diciassette anni e pensavo di essere più bravo dei trentenni che ascoltavo sul mio stesso genere. Mi dicevo che non era possibile, ero certo che prima o poi il successo sarebbe arrivato“. Durante l’intervista gli viene chiesto il ricordo più bello, Gemitaiz non ha dubbi e sceglie l’evento di San Lorenzo: “Il ricordo più bello è il mio primo concerto da solo a Roma, il concerto è il coronamento di tutto quanto. Inutile ricevere riconoscimenti di platino se poi il concerto va male”.
Gemitaiz: “Ecco come ho abbandonato la scuola”
Davide, prima di diventare stella rapper col nome di Gemitaiz, ha dovuto prendere decisioni difficili e controtendenza, come l’abbandono della scuola. Una scelta che a conti fatti si è rivelata saggia: “Se davo ascolto a tutte le voci avrei dovuto mollare subito, invece per fortuna è andata come è andata. Ho lasciato scuola e sembravo un pazzo, qualunque madre me lo avrebbe impedito. Per fortuna la mia era matta come me ed è andata bene”. Gli obiettivi del futuro non cambiano, per Gemitaiz la musica e il rap dovranno essere una costante: “Sì perchè io voglio lavorare con la musica, per me è l’unica cosa che conta e che mi fa stare bene. Voglio stare a contatto con la musica ogni giorno”.