Sicuramente quel biglietto ora l’ha preso per il Paradiso, Claudio Canali, cantante e leader del gruppo rock Biglietto per l’Inferno, diventato poi frate Isaia. Una parabola, la sua, unica nella storia della musica, da figura di spicco della musica ribelle all’Eremo della Beata Vergine del Soccorso di Minucciano, alle pendici del monte Uccello in provincia di Lucca. Ma neanche tanto se è vero come è vero che certa musica rock è “un biglietto” di ingresso alla spiritualità, come testimoniano tanti illustri protagonisti di questa scena, da Bob Dylan a Leonard Cohen. Claudio Canali è morto ieri dopo una lunga malattia.



MORTO IL “FRATE ROCK”

Originario di Lecco, aveva dato vita a una formazione che si rifaceva, come tutte in Italia in quel periodo, al rock progressive ispirato da band come i Genesis, i Biglietto per l’Inferno, nel lontano 1972. Un solo disco, uscito nel 1974, e tanti concerti, in quell’Italia scossa dalla protesta giovanile. Diventati un gruppo cult per pochi intenditori, negli ultimi anni sono stati riscoperti da tanti appassionati, mentre lui, Claudio, intraprendeva una via di conversione spirituale prima passando dal santuario di San Martino in Valmadrera per poi approdare all’eremo in Toscana. Diventato frate benedettino, era conosciuto e amato da molti, rispettoso della regola “ora et labora”: «Qui ho trovato quello che dovevo essere, liberandomi da quello che semplicemente avrei dovuto essere». Incredibilmente, su permesso del suo superiore, nel 2010 gli era stato concesso di tornare a esibirsi con il suo vecchio gruppo in un solo concerto. I funerali si terranno mercoledì 29 alle ore 16 presso l’eremo di Minacciano dove il frate rock sarà sepolto.



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