Malika Ayane è pronta a scalare le classifiche con “Domino”, il nuovo album che non è una raccolta di singoli, come ha spiegato l’artista, ma è un vero disco in cui la Ayane ha messo tutta se stessa e le sue tantissima sfaccettature. Un album che non sarà presentato al Festival di Sanremo. Dopo aver calcato diverse volte il palco del Teatro Ariston, nell’edizione 2019, Malika Ayane non ci sarà. Prima di tornare a Sanremo, la cantautrice vuole godersi il suo pubblico girando l’Italia in tour anche se non chiude definitivamente le porte all’Ariston. “Lo amo e mi diverte, non mi stressa. Mi ha dato così tanto che adesso penso che questo disco abbia bisogno di un suo percorso, più strutturato, più dedicato, che permetta di farlo scoprire un pezzo per volta. Al festival quando avrò una canzone bomba ci andrò e spettinerò tutti”, ha spiegato la Ayane ai microfoni del Tgcom. Per il momento, però, Malika non ci pensa: il suo pensiero, al momento, è il nuovo album che, sicuramente, le regalerà grandissime gioie (aggiornamento di Stella Dibenedetto).



“Sono contenta di andare a Genova”

Malika Ayane domani torna con il nuovo album dal titolo “Domino”. Intervistata dal Corriere della Sera, racconta i suoi dieci fortunatissimi anni di carriera. “Bellezza, incertezza e novità”, queste le parole che le vengono in mente per descrivere la sua carriera in questi anni. Questo album arriva in un momento in cui è discretamente serena: “Sto per compiere 35 anni che mi sembra una età interessante… né troppo giovane per essere un’adulta né troppo anziana per poter fare delle cose. Sono piena di energia, mi sento quello che sento, questo è il momento. C’è l’inquietudine di cui sono fatta ma è lì non si è assopita, cerco di farla vivere in modo diverso”. Malika è una che non si crogiola ma va avanti analizzando e riflettendo: “finché non si passa all’azione, di qualunque cosa si parli non esiste”. Il tour partirà a Genova e la data si era scelta prima del tragico crollo del Ponte Morandi: “Io porterò la parte migliore di me, Genova è una città che mi ha dato tanto e sono contenta di andare lì prima che altrove. Serve leggerezza perché non oso immaginare cosa vuol dire svegliarsi ed avere la prova tangibile di una catastrofe come quella che è capitata”. (Aggiornamento di Valentina Gambino)



Malika Ayane domani esce il nuovo CD

Malika Ayane è tornata. “Mi sono immaginata un album con una band che può suonare musica anni ’60 con strumenti anni ’80”, ha confidato così come riporta Paolo Giordano per Il Giornale. Ciò che ne è uscito fuori s’intitola “Domino”, il nuovo album. Dieci canzoni per un progetto profondo: “Non è un disco oscuro, ma è un disco da interni”, racconta. Ed infatti, l’album è nato con dei brani scritti di getto, tra Milano, Londra e Parigi. Sull’onda di “Naif”, anche il nuovo lavoro prosegue in questo modo. “Non sono desueta ma neppure attuale”, poi precisa: “Sono estranea a qualsiasi scena, quindi posso osare un po’ di più”. Il singolo “Stracciabudella”, ci regala già un quadro preciso, con un titolo molto particolare. “Ero convinta di aver fatto un brano super pop e mi sono stupita che molti lo abbiano considerato un pezzo complicato”, racconta ancora. “Questo disco, che nel titolo nasconde anche un dichiarazione di potere, si riassume con una delle frasi preferite da Godard: Ha una storia, uno svolgimento e una fine. Ma non necessariamente in quest’ordine”.



Malika Ayane torna con “Domino” informazioni e tour

Dal 6 novembre inizia anche il tour, con due location differenti: teatro e club. “I miei brani sono pensati per indossare un sacco di vestiti diversi” spiega e poi coglie anche l’occasione per ringraziare per il successo ottenuto dalle tante repliche del musical Evita: “Sono state ben 70 faticosissime repliche, ma ora che ho capito le dinamiche teatrali lo rifarei”. Ed intanto, vorrebbe anche recitare: “Faccio un appello a Garrone” e tornare al Festival di Sanremo: “Sì, però da presentatrice”. Dopo tre anni però, si gode il ritorno. “Domino” uscirà domani, venerdì 21 settembre. “Queste canzoni sono ambienti in cui succedono cose. Ho cercato di cogliere momenti fugaci in cui un ambiente è tale perché c’è una combinazione precisa di luci e rumori. Queste canzoni sono piccole scene che hanno luogo in alcuni spazi”, racconta ancora così come riporta Rockol. E sulla “doppia” ambientazione dei concerti precisa: “Nei concerti nei teatri cercheremo di sviluppare il piano dell’ascolto: tanti strumenti suoneranno meno e suoneranno assieme. Il giorno dopo, nei club, quasi solo due strumenti faranno muri di suono, loop, effetti. Jacopo, poi, è pazzesco, quando tocca lo strumento sembrano tre chitarre. Sarà stupefacente”.