La domanda è: ma quei testi se li scrive da solo? “Scuola no, studio no, fra di voi no, sono pigro, sono fatto, perché mi fumano accanto”. Chi li canta, meglio li rappa, perché è l’ultima novità dell’hip hop italiano, è un bambino di 9 anni, nome d’arte Tony500. Che gli fumino attorno è possibile e se ne sarà giustamente accorto, anche se un bambino dovrebbe frequentare altri ambienti, che abbia deciso a 9 anni di non andare a scuola è invece inquietante. Si fa chiamare 500tony, è un ragazzino rom anche bello in carne, indossa collane e anelli d’oro, e come tutti quelli che fanno hip hop in Italia, copia senza pudore gli esempi americani. “A scuola non ci vado, forse non hai capito, sono il prossimo capo, piscio sopra il tuo mondo mio padre comanda la zone e come il re leone mi lascerà tutto”, dice. Tristezza infinita, cliché stupidi e superati dal tempo che si sfrutta per un pubblico demenziale, che vuole solo sentirsi dire che tutto fa schifo e solo il più forte è degno di vivere. Nel lusso naturalmente.



ORIGINARIO DI UNA DELLE ZONE PIU’ DEGRADATE DI MILANO

Parlare di provocazione, cioè di descrivere questo male di vivere, sembra impossibile: che credibilità può avere un bimbo di 9 anni? Il video che sta spopolando è stato girato nel campo nomadi di via Bonfadini, una delle zone più degradate di Milano, legata anche al traffico sospetto di auto e rottami, e sicuramente droga. Nel filmato il presidente del consiglio municipale 4, Oscar Strano, ha riconosciuto il nipote di un certo Guido lo zingaro che da anni criminalizza la zona, la stessa dove si recò in visita papa Francesco. E allora che si intervenga: si controlli che il rapper rom grassoccio torni immediatamente a scuola, lo si tolga da queste compagnie malsane che gli promettono soldi e successo. Qua, dice ancora Strano, “I clan si sentono padroni e l’ impunità rafforza questa idea, questo modello che si tramanda ai figli e può essere drammaticamente seducente per altri. Si scopre ora, ma questi sistemi e queste logiche si diffondono ormai da anni, anche grazie a una tolleranza particolare”.



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