Stanno giungendo i consuntivi dei festival musicali estivi. Interessante porre l’accento su quelli che rendono. In Italia ne spiccano due: il Rossini Opera Festival (ROF) ed il Ravenna Festival. Il primo ha pubblicato un consuntivo preliminare immediatamente dopo il termine della manifestazione a fine agosto. Il secondo lo farà a fine anno dopo il completamento della ‘trilogia autunnale’ (tre opere verdiane in programma a novembre).



Ricordiamo che un paio di anni fa, un’analisi dell’Università Carlo Bo di Urbino ha concluso che per ciascun euro di contributo pubblico il ROF ne produce sei in termini di incremento del fatturato da parte degli esercizi pubblici, degli hotel e dei negozi dell’area. Un’altra indagine, sempre dell’Università di Urbino ha studiato e sondato il pubblico pochi mesi fa. Alla luce dei risultati dello studio, lo spettatore tipo del ROF è di età intorno ai sessant’anni benestante, di istruzione elevata (il 73,9% degli italiani e l’80% degli stranieri ha una laurea o un titolo di studio superiore), fortemente fidelizzato (l’83,7% è un pubblico abituale), soggiorna in zona sei notti, visita musei e mostre  e ama lo shopping. Durante l’anno va più spesso all’opera che al cinema. 



Sarebbe interessante che altri Festival ed altre università facessero analisi analoghe. Forse si scoprirebbe che rendono più di quanto non si pensi nella vulgata corrente. E’ interessante notare che il 70% del pubblico non è della Regione Marche e che la metà  circa non sono italiani. Con pazienza e tenacia, Pesaro ha creato un’atmosfera importante attorno al Festival rendendolo un evento di interesse internazionale.

Questa tornata del ROF, il botteghino ha fatto registrare 18.300 presenze ed un incasso di 1.392.000 euro, i dati più alti della storia del Festival.La percentuale di stranieri nel pubblico si è attestata al 67%, con ben 45 nazioni presenti e novità quali Bahrein, Guadalupa e Macedonia. Ai primi posti Francia, Germania, Regno Unito, Giappone, Stati Uniti, Austria, Svizzera, Belgio, Spagna e Russia.



Hanno realizzato servizi sul ROF testate provenienti (Italia a parte) da 25 paesi del mondo: Argentina, Austria, Belgio, Canada, Città del Vaticano, Francia, Germania, Giappone, Grecia, Inghilterra, Messico, Perù, Polonia, Repubblica Ceca, Russia, San Marino, Serbia, Slovacchia, Spagna, Stati Uniti, Sud Africa, Svezia, Svizzera, Ungheria, Venezuela. 

Fortissimo l’impegno della Rai-Radiotelevisione Italiana. RadioTre ha diffuso in diretta le prime delle tre opere principali in cartellone (Ricciardo e Zoraide e Adina anche sul circuito Euroradio), nonché la Petite messe solennelle conclusiva. Quanto alla televisione, grazie alla collaborazione con Rai Cultura – della quale fa parte anche l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, compagine principale del ROF – Rai5 ha dedicato al Festival l’intera programmazione operistica del mese di agosto, che è stata chiusa giovedì 30  da Ricciardo e Zoraide, opera inaugurale dell’edizione 2018. Una troupe di Rai Cultura ha inoltre ripreso diverse fasi del Festival per realizzare uno speciale del programma In scena, che sarà trasmesso su Rai5 giovedì 4 ottobre alle 21.15.Le due recite de Il viaggio a Reims sono state trasmesse in diretta streaming sul sito web, sul canale YouTube e sulla pagina Facebook del ROF. 

 Presenti a Pesaro, accanto ai grandi nomi della critica internazionale, i rappresentanti di alcuni tra i più importanti teatri e istituzioni musicali: Metropolitan Opera di New York, Deutsche Oper di Berlino, Semperoper di Dresda, Aalto-Musiktheater di Essen, Festival Rossini in Wildbad, Palau de les arts di Valencia, Opera di Tenerife, Royal Opera House di Muscat, Wexford Opera Festival, De Nationale Opera di Amsterdam, Teatro Nacional São Carlos di Lisbona, Opera di Basilea, Maggio Musicale Fiorentino, Festival Verdi di Parma, Teatro Regio di Torino, Teatro Comunale di Bologna, Festival della Valle d’Itria. 

Il quarantesimo Rossini Opera Festival (8-20 agosto 2019) proporrà due nuove produzioni: Semiramide (direttore: Michele Mariotti; regista: Graham Vick) e L’equivoco stravagante (direttore: Carlo Rizzi; registi: Moshe Leiser e Patrice Caurier). In cartellone anche la ripresa di Demetrio e Polibio, messa in scena nel 2010 a Pesaro da Davide Livermore, diretta da Paolo Arrivabeni, nonché un Gala finale a celebrazione della 40esima edizione del Festival.