A vent’anni esatti dalla sua morte, Lucio Battisti torna a far parlare di sé a causa della controversia legale relativa ai diritti d’autore delle sue indimenticabili canzoni. Sicuramente i fan più attenti del cantautore aretino hanno notato che la sua musica è completamente assente da qualsiasi piattaforma digitale, restando di fatto sconosciuta alle giovani generazioni, che vivono proprio di stream Spotify. Tale pesante assenza non è casuale ma frutto di una scelta degli eredi di Battisti: dopo la sua morte, infatti, la moglie Grazia Letizia Veronese ha negato l’utilizzo delle musiche del marito praticamente per tutto ciò che esulasse la vendita dei dischi e i diritti SIAE. Ne sono quindi rimaste escluse pubblicità, film, commemorazioni pubbliche e, appunto, le piattaforme di vendita online. Tale decisione ha, inevitabilmente, portato un grosso danno a livello finanziario per la società Acqua azzurra srl, fondata nel 1969 per gestire i diritti dei dodici album prodotti dal duo Battisti e Mogol.
LA MUSICA DI BATTISTI ANCHE ONLINE?
La quote della società Acqua azzurra srl appartengono per il 56% a Lucio Battisti, al quale dopo la sua morte è subentrata la moglie Grazia Letizia Veronese con il figlio Luca, il 9% a Mogol e il restante 35% alla Ricordi, oggi Universal, di proprietà del gruppo francese Vivendi di Vincent Bolloré. Nel 2012, Mogol fa causa alla signora Veronese e viene risarcito di 2,6 milioni di euro ma la situazione non trova ancora un equilibrio tra i soci, tanto da essere affidata nel 2016 a due liquidatori indicati dagli azionisti, costretti a fare i conti con una realtà davvero complicata. Per questo, qualche mese fa essi decidono di rivolgersi direttamente al tribunale di Milano, il quale a sua volta affida la società e la delicata questione a Gaetano Maria Giovanni Presti, avvocato e docente all’Università Cattolica. Quest’ultimo ha “tutti i poteri di legge — scrivono i giudici — volti alla miglior liquidazione della società, nessuno escluso, che eserciterà nella sua piena discrezionalità e responsabilità senza necessità di autorizzazione alcuna dei soci, compresa la possibilità di concedere licenze di sfruttamento economico delle opere anche online”. La musica di Lucio Battisti potrebbe quindi sbarcare finalmente anche nelle piattaforme streaming.