Non solo politici a ricordare il maestro Claudio Scimone. Alla lunga lista del commiato, si aggiungono le istituzioni artistico/musicali del Paese. Prima fra tutti, il Teatro La Fenice di Venezia: “Claudio Scimone, onesto e instancabile Maestro, che ci lascia oggi, dopo una vita consacrata alla musica. Non se na va dimenticato, perché ha seminato, creando ‘I solisti veneti’ ad esempio e con loro ha ridato vita a Vivaldi, Rossini e Donizetti. Grazie. R.I.P.#6settembre“. Su Twitter arriva anche il ricordo di Zaia, che parla a nome dei veneti: “Tutta la regione piange oggi la sua scomparsa”. Scimone fu il fondatore e direttore musicale de I Solisti Veneti, di cui diresse concerti, registrazioni, ricerche e pubblicazioni. Scimone era nato a Padova nel 1934. Di lui si ricordano gli esordi con Mitropoulos e Ferrara, al Covent Garden di Londra con l’Elisir d’Amore. Innumerevoli i palcoscenici che l’hanno ospitato: Arena di Verona, Fenice di Venezia, Rossini Opera Festival di Pesaro, San Carlo di Napoli, Opera di Roma e Scala di Milano. [agg. di Rossella Pastore]



LA SCOMPARSA

E’ morto la scorsa notte a Padova il maestro Claudio Scimone, fondatore e direttore dei Solisti Veneti dal 1959. Un addio doloroso per il mondo della musica classica che saluta così uno dei maggiori maestri non solo del Veneto ma di tutta Italia. Scimone avrebbe compiuto 84 anni il prossimo 23 dicembre. Le sue condizioni di salute, come spiega il quotidiano La Stampa, si erano aggravate improvvisamente nelle ultime ore per via delle complicazioni seguite ad una brutta caduta estiva. Proprio ieri Il Gazzettino aveva riferito della pausa forzata dall’attività musicale del maestro a causa di un infortunio avuto alla fine dello scorso agosto mentre si trovava in vacanza. In seguito ad una caduta aveva riportato la frattura di una costola. L’annuncio dell’infortunio era stato reso pubblico lo scorso 28 agosto a Palazzo Zuckermann, in occasione del concerto dei giovani della master class dei Solisti Veneti. Era stato il suo stretto collaboratore Adalberto Zanella a comunicarlo leggendo una lettera di scuse dello stesso maestro Scimone, il quale fu costretto all’immobilità. Era atteso per i prossimi concerti dei Solisti Veneti in calendario a settembre ma la sua morta improvvisa sopraggiunta la scorsa notte ha lasciato tutti sconvolti.



IL MAESTRO SCIMONE E I SUOI SOLISTI VENETI

Il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha commentato con grande costernazione la notizia della morte del maestro Claudio Scimone, come riporta l’agenzia di stampa Ansa: “Tutto il Veneto piange la scomparsa di un grande maestro della musica, che con i suoi Solisti veneti ha contribuito in maniera determinante alla conoscenza e alla diffusione nel mondo del miglior repertorio della musica veneta, da Albinoni a Vivaldi, da Galuppi a Benedetto Marcello, da Salieri a Boccherini”. Quello tra Scimone e i Solisti Veneti fu un sodalizio tra i più lunghi e fortunati della musica italiana. L’orchestra da camera fu da lui fondata nel 1959 e rappresentò il segnale di risveglio dell’interesse per il barocco, indirizzandone poi la programmazione sul 700 italiano e in particolate veneto, da Vivaldi ad Albinoni e Galuppi. Il suo fu un repertorio pionieristico e Scimone fu in grado di anticipare la grande stagione della riscoperta “storicamente informata” della musica antica. Con i suoi Solisti realizzò oltre 6000 concerti nel mondo, l’ultimo domenica scorsa, nonostante le costole incrinate, a Bressanone. Molti anche i dischi e i riconoscimenti collezionati negli anni.

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