In copertina una strada illuminata che scorre come un nastro colorato nel buio più profondo, sopra la sigla “LDA” colorata al neon che riprende gli stessi colori e la scritta in piccolo “Luci d’America”. E’ il nuovo disco di Luciano Ligabue in uscita a marzo, il ritorno dopo un certo periodo di assenza, film e libri a parte. Luci d’America è anche il primo singolo che anticipa il disco, da oggi disponibile. E’ evidente che titolo e immagine facciano pensare all’America, un mito che Ligabue aveva già visitato nel disco Buon compleanno Elvis, ma se dal punto di vista musicale vi aspettate qualche incrocio con la musica rock americana, dovete restare delusi.



MANCA IL ROCK

E’ un classico brano alla Ligabue, un rock moderno e anonimo come tanti, con sonorità alla moda che ricordano gruppi come i Muse e un impatto melodico monotono e senza spunti, che scorre via come altri cento brani uguali del cantautore di Correggio. Poi magari nel disco ci sarà dell’altro, ma se questo è il pezzo più significativo in quanto scelto come singolo, c’è solo da annoiarsi. Per la produzione il cantante si è affidato a Federico Nardi, protagonista della scena indie, ha prodotto infatti dischi di Gazzelle e Galeri e forse sta qua il motivo della banalità musicale del pezzo.”Si accende lo spettacolo / le luci che ti scappano dall’anima”, canta Ligabue, ma in realtà la musica non accende alcuna vibrazione. Il cantautore tornerà poi a cinque anni di distanza dal tour di Mondovisione in tour questa estate negli stadi italiani.



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