“Il Jova Beach Wedding è una gran figata!” ha annunciato Jovanotti sulla sua pagina Facebook (2 milioni e 400mila fan). Lo aveva già anticipato lo scorso dicembre, alla conferenza stampa di presentazione del tour estivo che si è candidato ad evento dell’anno per la sua particolarità, che aveva intenzione di diventare celebrante di matrimoni. Non solo infatti il classico concerto, ma una intera giornata in spiaggia a farne di tutte: esibizioni di gruppi vari, dj set e, aggiungiamo noi canne e alcol di tutti i tipi, molto probabilmente, ma va bene così: so’ ragazzi. Ma naturalmente la cosa che sta “gasando” di più la gente che vi prenderà parte (per usare un linguaggio “giovane come l’ormai over  50enne Jova continua a usare) è la notizia che a ogni concerto verrà celebrato un matrimonio. Officianti lui e il fido bassista Saturnino, pare che i sindaci delle città dove si terranno gli eventi si siano detti entusiasti di offrire loro la fascia tricolore per permettergli di prendere il loro posto. Ma attenzione: lo stesso Jovanotti ha detto che in sostanza questi matrimoni non valgono nulla.”Com’è noto la legge dice che i matrimoni, quelli veri, quelli in cui si firmano le carte davanti ai testimoni, si fanno nella “casa comunale”, o in Chiesa. Quindi al “Jova Beach Party”, è come se fossimo a Las Vegas, celebreremo il “Jova Beach Wedding” che è una grande figata”.



JOVANOTTI COME A LAS VEGAS

I matrimoni celebrati a Las Vegas da sosia di Elvis come si sa infatti non valgono nulla. Ecco, sposini eccitati, non pensate di tornare a casa marito e moglie perché per esserlo davvero dovrete andare in comune o in chiesa. Qua ci si diverte! Si fa finta, si prende in giro quella cosa che tanto ormai, dati Istat, in Italia interessa sempre meno gente, cioè il matrimonio. Da anni i dati ci dicono di un crollo continuo delle unioni, la gente preferisce convivere: si risparmiano soldi, si è sempre con un piede fuori della porta, non ci si sente legati e viva farsi i fatti propri. Adesso, vabbè che il Jova è uno simpatico, ma viene da chiedersi se non si stia montando per caso un po’ la testa a calarsi nei ruoli del celebrante, ad aprire una sorta di chiesa (o di ufficio comunale) sulla spiaggia, o semplicemente far una cosa che un tempo aveva un valore importante, per cui nostri genitori e i nostri si sacrificavano risparmiando anche le cento lire, una gran pagliacciata. Fortunatamente un po’, ma solo un po’, se ne rende conto anche lui: “Almeno che non voglia trasformarmi nel mitico reverendo Moon (il noto fondatore di una setta che sposava migliaia di persone al mondo, ndr), e lo escluderei, cercheremo di organizzare, applicando tutte le leggi che esistono, una estrazione vera e propria”. Sono circa 100 a data infatti le coppie che hanno già inviato la richiesta. Speriamo almeno che “il ragazzo fortunato” come si definiva in una sua famosa canzone porti fortuna agli sposini, che non gli venga mai in mente un anno dopo di celebrare invece il divorzio a un concerto di Vasco Rossi. Ma raga, è una figata!

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