Il concerto è piuttosto “rock” e al chitarrista si incendiano i capelli sul palco. L’incendio nel club The Station, nel Rhode Island, Stati Uniti, verificatosi il 20 febbraio 2003, è passato alla storia come il maggior massacro durante un concerto rock tenutosi in un club. Morirono infatti cento persone, se ne salvarono 132, molte delle quali rimaste colpite da disturbi post traumatici a causa del trauma psicologico subito. Quella sera si stava esibendo il gruppo di hard rock Great White, che, come fanno molti gruppi analoghi, faceva uso di giochi pirotecnici e di fiamme che toccarono il soffitto innestando l’incendio. Il locale andò completamente distrutto, morì anche il chitarrista della band. Appena quattro giorni prima 21 persone erano morte schiacciate durante la fuga da un altro club questa volta a Chicago.
SALVATO DALLA PARRUCCA
Ma nonostante quanto successo quella notte, nessuna seria legge per impedire l’uso di fuochi pirotecnici nei piccoli club è stata presa in considerazione. Qualcosa di analogo poteva avvenire qualche sera fa a Sioux City dove si stava esibendo una cover band dei Kiss, che usava, per imitare gli originali che normalmente si esibiscono nelle grandi arene, giochi pirotecnici. Fortunatamente si è risolto tutto con l’incendio dei capelli del chitarrista-cantante che ha tranquillamente continuato a esibirsi mentre il personale di sicurezza spegneva il fuoco. Infatti indossava una parrucca e non si è neanche accorto di quello che accadeva.