Forse sarebbe stato meglio se in qualche loro dichiarazione i Negrita avessero ammesso di “aver preso in prestito” per Sanremo 2019 il titolo della loro canzone da un classico degli Who, la band inglese, che si intitola “The kids are alright”, cioè, traduzione letterale, I ragazzi stanno bene. Da rocker di lungo corso loro sanno benissimo questa somiglianza e magari dire che si trattava di un omaggio avrebbe permesso loro di far miglior figura, ma d’altro canto il pubblico nazional-popolare di Sanremo queste cose non le sa e questi trucchetti sono un classico fra i cantanti italiani. In ogni caso, anche qui, forse per esigenze sanremesi e televisive, i Negrita camuffano le loro parole rendendo accuse esplicite quasi inosservate. Come in altri brani infatti c’è un riferimento ai porti chiusi e alle politiche del governo in carica sui migranti: “Per far pace con il mondo dei confini e passaporti dei fantasmi sulle barche e di barche senza un porto come vuole un comandante a cui conviene il gioco sporco”. E’ evidente che “il comandante” è Salvini e che si parla dei porti chiusi allo sbarco dei migranti, ma questa frase, gettata in mezzo alla canzone, corre solo il rischio di scivolare via inosservata. Il brano, che dal punto di vista dell’esigenza musicale, avrà un suo perché, appare scritto in modo sciatto (“Sarà il peso del mio karma o la mia fortitudine” è terribile dal punto di vista dell’italiano) e contorto.
ANALISI DEL TESTO “I RAGAZZI STANNO BENE”, LA CANZONE DEI NEGRITA PER SANREMO 2019
Il testo del brano “I ragazzi stanno bene” ha però i suoi momenti, soprattutto in quella capacità autocritica di definirsi dei perdenti (“Che cosa è la libertà? Io credo è non aver più paura di piangere stasera di sciuparvi l’atmosfera e di somigliare a quelli come me”), cioè dicono ai giovani di non guardare a loro come modello. In questo senso il ritornello si apre con un senso di speranza nei più giovani: “Ma i ragazzi sono in strada i ragazzi stanno bene non ascoltano i consigli e hanno il fuoco nelle vene scaleranno le montagne e ammireranno la pianura”. Insomma, proseguiranno da dove quelli come loro, ormai uomini adulti, hanno lasciato. I ragazzi stanno bene è il classico testo che sta in piedi con la musica, pensato e costruito per quello, e si sa che l’italiano non è una lingua facile per cantare, priva come è delle monche come l’inglese, che rende tutto più musicale e facile. I Negrita hanno fatto il loro sforzo, come sempre in passato, ma si sa che il loro cuore batte più per la musica che per il linguaggio.