E’ stato il pioniere del giornalismo musicale in Italia, ha prodotto trasmissioni musicali che hanno fatto storia, come Roxy Bar e Be-bop a lula, ha intervistato i massimi protagonisti della storia del rock come Mick Jagger e George Harrison. Eppure Red Ronnie, come dice oggi in una intervista su Il Tempo, ricorda come l’intervista a cui è più affezionato un pittore, l’americano William Congdon, vissuto in Italia per metà della sua vita in un monastero: “Il personaggio più incredibile che ho incontrato non è molto famoso. Parlo di William Congdon. L’ ho intervistato una settimana prima che morisse e ho avuto l’impressione che fosse uno spirito che aspettava di uscire dal corpo per svelarmi cose meravigliose sulla vita e su quello che c’ è dopo. Nella seconda guerra mondiale era un barelliere ed entrò a Dachau. Quel giorno, davanti all’orrore, la sua vita cambiò”. Non è un fan dei talent show, è molto polemico con l’ultima generazione di rapper e trappe come Achille Lauro: “La differenza è essenziale.”Rolls Royce” non è solo un inno alla droga ma all’autodistruzione. È vero, si tratta di un tema ricorrente nella musica ma Lou Reed e Vasco Rossi raccontavano le loro esperienze attraverso la poesia. Questi trapper invece esaltano lo spaccio e nel loro immaginario le donne sono oggetti e contano solo i soldi. L’aggravante è che le loro canzoni sono indirizzate ai ragazzini e nei parchi vendono le dosi a un euro”.

MAHMOOD HA VINTO PER COLPIRE SALVINI

Sarebbe il personaggio perfetto per fare il giudice a un talent show, ma dice che non ama i giudizi, preferisce i consigli. Critica anche Sanremo dove dice che il telefoto è manovrabile, così come i like e i numeri sul web che sono spesso comprati, sostiene. La vittoria di Mahmood, spiega, è stato un messaggio mandato a Salvini, non una scelta artistica: “Certi giornalisti, poi, sono come gli artisti, asserviti a una sinistra che solo in teoria promuove la cultura”. Della proposta della Lega di riservare una quota obbligatoria alla musica italiana alle radio dice che è una idea interessante, ma “gli artisti di oggi hanno venduto le armi e comprato specchi, vivono nella loro immagine alla ricerca del consenso totale”.