Sono pochi ovviamente i sopravvissuti a quella leggendaria prima edizione del festival di Woodstock del 1969, che a ferragosto prossimo celebra i 50 anni. Alcuni morti troppo giovani per abusi, come Jimi Hendrix, scomparso solo l’anno dopo, o Janis Joplin, anche lei poco dopo. La maggior parte per l’età: allora erano ventenni, 25enni al massimo, oggi si portano sulle spalle i 75 anni di età e gli acciacchi e anche una carriera dimenticata dai più impedirà loro di essere presenti a questa edizione memoriale. Ce ne saranno alcuni però: David Crosby, che nel 1969 si esibì con il leggendario quartetto di CSNY; John Fogerty, che allora era a capo dei suoi fantastici Creedence Clearwater Revival; Santana, che qui si fece conoscere al mondo. Ci sarà anche Robert Plant che ai tempi era con i Led Zeppelin che però non parteciparono. Poi qualche nome minore in termini commerciali ma non artistici come John Sebastian, Country Joe e Melanie. Per il resto si è andato a pescare in nomi della scena attuale: Jay-Z, Chance the Rapper, Common, Princess Nokia per l’hip hop, e star pop/rock come Janelle Monae, The Black Keys, The Killers e Miley Cyrus.



MICHAEL LANG

La scelta per i prossimi 16, 17 e 18 agosto è piuttosto buona: si è evitato personaggi di grande successo per concentrarsi su nomi del rock e del rap che però sono più vicini allo spirito pace e amore di quei giorni. A organizzare il tutto ancora Michael Lang, promoter della prima storica esibizione, oggi over 70, ma ancora idealista: “Voglio che sia un evento multigenerazionale”, ha spiegato Lang a Rolling Stone. La prima Woodstock Music & Arts Fair servì a unire l’America giovane in un momento di grandi tensioni. La nuova “tre giorni” vuole mostrare che “è possibile vivere in armonia e compassione per dare speranza a tutti i popoli del mondo”. Tra le tante cause sono rappresentate la protezione dell’ambiente, la fine della violenza delle armi e una giustizia più giusta. Vent’anni fa, nel 1999, si tenne il trentennale che fu lo svilimento dello spirito originario, con prezzi altissimi anche solo per una Coca Cola, fu il trionfo dello yuppismo invece che degli hippie e finì tutto in un grande incendio appiccato da giovani che erano lì solo per distruggere, non per la musica. Si spera che questa volta si torni allo spirito originario, quando dei 500mila partecipanti quasi nessuno pagò il biglietto di ingresso.

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