Dichiarazioni che lasciano allibiti quelle di Barbra Streisand a proposito delle accuse di molestie sessuali da parte di Michael Jackson sui minori. Nei giorni scorsi è stato trasmesso anche in Italia il controverso documentario Leaving Neverland, che si concentra tutto proprio su questo aspetto. Nel filmato le testimonianze di alcune persone oggi adulte che ai tempi, ancora bambini piccoli, invitati nella lussuosa villa del cantante con i genitori, hanno dichiarato di aver subito molestie sessuali. Il documentario naturalmente lascia molti dubbi su quanto avvenne veramente, ma chi è in grado di dire se i due stiano mentendo? Per la Streisand il problema non si pone nemmeno, perché di fatto ammette che ci possano essere state molestie, ma non importa, perché quei bambini erano felici di stare con Jackson: “Puoi dire che siano stati ‘molestati’, ma quei bambini, come li potete sentire dire, erano entusiasti di essere lì”.

BARBRA STREISAND PALADINA DELLA PEDOFILIA?

Le sue parole appaiono sul Times, quotidiano inglese in cui è stata intervistata. La cantante e attrice si dice convinta che le parole di Wade Robson e James Safechuck non siano una invenzione, ma giustifica quanto successo: “Michael Jackson aveva i suoi bisogni sessuali e ne ha fatto uso, qualunque fosse il motivo che li avesse suscitati, una infanzia difficile o il suo Dna”. Insomma, se uno ha voglia di fare sesso con un bambino, è autorizzato a farlo perché a lui piace così. I due bambini, dice ancora, “oggi sono sposati e hanno avuto dei figli. In fin dei conti non li ha uccisi”. Parole pazzesche: a parte che uno dei due è morto per overdose anni fa per il trauma subito, ma insomma, stupriamo pure i bambini basta non ucciderli. Non si tiene conto che anche se non sono morti, il trauma di una violenza sessuale subita da piccoli può rovinare la vita di una persona. Conseguenze queste di una mentalità che ha preso piede: ognuno è libero di fare quello che gli piace, incluso abusare di un bambino. Di questo passo non passerà molto prima che la pedofilia venga riconosciuta per legge.