Il mondo della musica piange la morte di un altro dei suoi protagonisti e come nel caso della prematura scomparsa di Chester Bennington, leader dei Linkin Park, anche il suicidio di Keith Flint, vocalist dei Prodigy lascia sgomenti perché nulla lasciava presagire un simile gesto ma allo steso tempo era stato il diretto interessato, tempo fa, a pronunciare delle parole in tal senso che oggi suonano tristemente profetiche. “Quando avrò finito, mi ucciderò”, aveva detto nel 2015 il 49enne cantane e ballerino originario dell’Essex nel corso di una intervista radiofonica: nell’occasione tuttavia Flint era apparso ironico sulla questione, scherzando sul fatto che in fondo sarebbe stata una cosa positiva. “Ho sempre avuto questa cosa dentro di me” aveva inoltre aggiunto nella circostanza il performer britannico che proprio nella sua casa di campagna dell’Essez è stato trovato morto mentre si apprestava a dare vita a un nuovo tour coi Prodigy dopo essere stati protagonisti di recente in Australia. (agg. di R. G. Flore)
IL CORDOGLIO DELLA BAND
Il mondo della musica è in lutto per la morte di Keith Flint, il cantante dei Prodigy. Pare che la moglie, la dj Mayumi Kai, fosse in Giappone al momento della morte. Flint era tornato da poco nel Regno Unito dopo le date del tour in Australia, e doveva riprendere i live a maggio negli Stati Uniti. In queste ultime ore si parla di suicidio come causa della sua morte, ma non ci sono conferme ufficiali, anche se importante è la dichiarazione di Liam Howlett, con cui Flint aveva fondato i Prodigy. Quel «si è tolto la vita» è abbastanza eloquente. Su Twitter è stato poi pubblicato il messaggio di cordoglio della band. «È con profondo shock e tristezza che confermiamo la morte del nostro fratello e migliore amico Keith Flint. Un vero pioniere, un innovatore e una leggenda. Ci mancherà per sempre. Vi ringraziamo per il rispetto della privacy di tutti gli interessati in questo momento». (agg. di Silvana Palazzo)
KEITH FLINT SI È SUICIDATO
Secondo quanto riportano i media inglesi in queste ultime ore, Keith Flint si sarebbe ucciso. Non si tratterebbe dunque di morte per overdose come in molti hanno scritto in un primo momento. Non è però ancora stato rivelato alcun particolare ufficiale sul modo in cui sarebbe morto, ma la frase postata dal suo compagno nei Prodigy, Liam Howlett, non lascerebbe dubbi: “Non posso credere che sto dicendo questa cosa, ma nostro fratello Keith si è ucciso”. Non si conoscono nemmeno i motivi che lo avrebbero condotto al gesto estremo, i Prodigy avevano pubblicato il loro ultimo disco lo scorso anno e si erano esibiti con il solito grande successo nel corso del 2018 anche in Italia. Il cantante è stato trovato senza conoscenza questa mattina verso le 8 nella sua abitazione vicino alla città di Dunmow, nell’Essex dopo che la polizia era stata chiamata dai vicini preoccupati per le sue condizioni. Nel corso del weekend infatti nessuno lo aveva visto. Molti i post di cordoglio dei musicisti inglesi che si succedono, dai Chemical Brothers (“Era una persona divertente e fu molto gentile con noi quando cominciammo a fare i nostri primi concerti, un grande uomo”) alla cantante Beverly Knight (“Ho il cuore spezzato, è stata la band più innovativa e coraggiosa e Keith era il perfetto frontman, abbiamo perso un Titano”). I Prodigy avevano già numerose apparizioni confermate in diversi festival europei e in Inghilterra per questa estate (Aggiornamento Paolo Vites).
L’ICONA DEGLI ANNI 90
Keith Flint, il cantante dei Prodigy, è morto all’età di 49 anni. La notizia choc è arrivata in questi minuti ed è stata confermata dalla polizia dell’Essex dove il volto icona della musica anni Novanta viveva. Il frontman della celebre band è stato trovato senza vita all’interno della sua abitazione in Inghilterra ma per ora, come spiega Corriere della Sera nell’edizione online, le autorità della polizia non stanno trattando il caso come sospetto. Non ci sarebbero dunque circostanze che farebbero avanzare l’ipotesi di una morte violenta, anche se non ci sono attualmente ulteriori elementi degni di nota. Keith Flint è stata un vero simbolo e al tempo stesso profeta della rivoluzione musicale, dell’elettronica dei rave party e dei club underground. A caratterizzarlo sono stati certamente i suoi corni mefistofelici e quelle mosse tarantolate che lo hanno reso sempre molto riconoscibile ed unico nel suo genere. Aveva in parte rappresentato anche il simbolo dell’eccesso ed era voce ed immagine della stessa band nonostante l’anima e il cervello fosse Liam Howlett. Dopo aver esordito come ballerino era poi diventato il vero protagonista dei Prodigy.
KEITH FLINT È MORTO: GIALLO SULLE CAUSE
Grazie al suo stile estremamente provocatorio, Keith Flint è stato il volto dell’elettronica anni Novanta. Il look sempre particolarmente estremo, ha fatto discutere a lungo per il suo stile spesso diabolico. Insieme ai Chemical Brothers e Fatboy Slim, i Prodigy hanno rappresentato a pieno titolo il volto punk dell’elettronica in grado di mescolare alla perfezione rock, techno elettronica sconfinando poi nel drum&bass. Flint era da poco tornato nel Regno Unito dopo un tour in Australia, ed era pronto ad iniziarne un altro negli Stati Uniti il prossimo maggio. In merito al suo decesso non si hanno al momento ulteriori informazioni sebbene sia stata esclusa dalle autorità la morte sospetta. A trovare il suo corpo senza vita, la polizia dell’Essex. Un portavoce della autorità locali, stando a quanto riferito dal Sun, ha riferito che le forze dell’ordine si sono recate presso l’abitazione di Flint dopo aver ricevuto una segnalazione, nella mattinata odierna. Quando gli agenti sono giunti sul posto, insieme all’ambulanza, il cantante era già morto e le forze dell’ordine non hanno potuto che constatarne il decesso. Quindi sono stati avvisati i suoi parenti. Sempre secondo il tabloid britannico, ora sarà compito di un medico legale stabilire le cause della morte del cantante dei Prodigy.