Un altro esponente dell’hip hop americano ammazzato a colpi di pistola. E’ una lunga scia di sangue quella che lega gli esponenti di questa musica, spesso legati alla malavita o alle gang che si combattono fra loro nei quartieri di periferia disagiati delle grandi città americane dove sono cresciuti. E’ il caso di Nipsey Hussle, vero nome Ermias Asghedom, nato a Los Angeles nel 1985 e cresciuto appunto in una gang locale quella dei Rollin 60’s Neighborhood Crips. Il suo esordio discografico dopo vari ep arriva nel 2018 con un disco che fa scalpore e successo, Victory Lap, candidato anche ai Grammy come miglior disco hip hop.
IL CORDOGLIO DI RIHANNA
Hussle è stato ucciso mentre usciva dal suo negozio di vestiti nella zona sud di Los Angeles, altre due persone sono rimaste ferite. L’aggressore è poi fuggito a bordo di un’auto e di lui si sono perse le tracce. Ignoto fino ad adesso il motivo dell’aggressione mortale, l’unico sospetto è che il rapper fosse ancora legato al mondo della malavita e delle gang, forse una vendetta di una banda rivale. La sua morte ha scioccato i colleghi, da Rhianna che ha commentato di essere sconvolta per la sua morte a molti altri. Hussle faceva parte di un progetto sociale per migliorare le condizioni di vita dei quartieri disagiati di Los Angeles. Anche il sindaco ha espresso le sue condoglianze: “La nostra città è colpita profondamente ogni volta che una giovane vita viene meno a causa della violenza senza senso delle armi”. In modo inquietante il suo ultimo messaggio su Twitter dice: “avere nemici forti è una benedizione”. Era dunque ben consapevole di star rischiando la vita.