Non è una novità che papa Francesco piaccia “a quelli di sinistra”, per il suo grande impegno per gli ultimi, i poveri, i lavoratori e i migranti. Naturalmente quando Bergoglio sostiene la dottrina della Chiesa in tema di aborto, famiglia uomo e donna e altro, “quelli di sinistra” prendono velocemente le distanze. E’ comunque molto bello che si sia aperto un dialogo tra visioni del mondo così distanti. Un caso significativo è quello del cantautore Daniele Silvestri, politicamente impegnato a sinistra anche con le sue canzoni, che è stato in questo giorni ospite di Tv2000 al programma “Beati voi: 10 comandamenti”, il cui tema era “Non rubare” arrivando a definire il papa “il suo attuale capo politico”.



IL PIU’ GRANDE FURTO E’ LA DIGNITA’

Se è vero che la Chiesa non fa politica (e questa è la restrizione ideologica con cui si guarda al papa), è certamente la dichiarazione più forte da parte di un non cattolico che il papa abbia ricevuto e che sicuramente farà storcere il naso a molti esponenti di sinistra. Silvestri ha commentato come uno dei furti più gravi commessi da questa società sia il furto della dignità, di cui siamo tutti responsabili. A proposito delle parole del pontefice ha commentato di trovarsi “spessissimo d’accordo” con lui. “L’economia diventa anche quello che determina il futuro dei popoli, della società e questo funziona anche da un punto di vista pratico. Ma il problema è che il mercato non ha un pensiero e non ha un cuore” ha detto ancora, e sempre a proposito della dignità, che “un paese dovrebbe riuscire a mettere in campo tutti gli anticorpi che può per evitare questo tipo di furto”.



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