E’ stata l’estate di Vasco Rossi, delle sue esternazioni su Facebook e dei suoi clippini. Ma anche della malattia di Vasco Rossi. Il cantante infatti è stato ricoverato a più riprese, e il vero motivo del suo male non è mai stato comunicato in modo chiaro, almeno fino a quando lo stesso Vasco ha parlato di un batterio killer che lo avrebbe colpito e per cui necessita di forti cure con antibiotici. Un male fastidioso anche perché lo ha costretto ad annullare ben quattro concerti previsti tra la fine di agosto e i primi di settembre, visto che i suoi medici curanti gli hanno prescritto sei settimane di stop totale ad ogni attività, per sottoporsi meglio al quale Rossi si trova in clinica da diverso tempo. Adesso parla il figlio, Davide, di Vasco Rossi. Lo farà domani partecipando al programma tv “Verissimo”, in onda alle 15 e 20 su canale 5. E’ già possibile anticipare alcune dichiarazioni del giovane, dall’intervista concessa alla conduttrice Silvia Toffanin. Davide Rossi dice ai fan del padre di stare tranquilli: “Mio padre sta abbastanza bene, si sta riprendendo. Chiaramente in questo periodo deve restare in clinica, ma noi gli stiamo vicino e gli vogliamo bene”. Nel corso dell’intervista la Toffanin chiede a Davide se la passione del padre per i social network l’abbia presa da lui, visto che sono soprattutto i giovani a interessarsi di questi metodi di comunicazione. Ma Davide risponde a sorpresa che lui non ha nessun interesse per Facebook e i social network: “Sicuramente la passione per Facebook non l’ha presa da me, perché a sua differenza, io non uso quasi per niente i social network. Detto questo, penso che per mio padre sia un buon metodo in questo momento per restare vicino al suo pubblico”. Un batterio killer, dicevamo, il motivo della malattia del cantante. IlSussidiario.net nelle scorse settimane si era occupato del caso, chiedendo lumi a uno specialista l’infettivologo Adriano Lazzarin, che appunto a IlSussidiairo aveva spiegato trattarsi di stafilococco aureo:”Si tratta di un batterio gram-positivo comunissimo, diffuso sulla superficie cutanea esposta di qualsiasi uomo”. Il professore aveva poi continuato nella sua spiegazione:



“Quindi la sua presenza non è inusuale, e normalmente non porta a malattie, e quando accade sono di tipo batterico, come le infezioni superficiali. Il fatto che dia infezioni non rappresenta un’eccezione, ma è una situazione di convivenza biologica comune con l’organismo umano. Siccome è molto diffuso, può essere la causa anche di infezioni che finiscono all’interno dell’organismo , e questo è più raro”.

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