Piace anche a Roberto Saviano che qualche tempo fa dichiarò: “Liberato, un altro mistero napoletano. Non m’importa chi sia, ma da giorni mi inietto nei timpani come un tossico Nove Maggio e Tu t’e scurdat’ ‘e me”. Il cantante misterioso che si copre il volto col cappuccio, che non mostra mai la faccia, bomber blu. A forza di indagare qualcuno sostiene che il vero nome sia quello di Livio Cori che al festival di Sanremo di quest’anno si è esibito insieme a Nino D’Angelo e ha firmato la colonna sonora della terza stagione di Gomorra. Lui però ha smentito di essere Liberato. Il quale torna, dopo un periodo di silenzio con un nuovo disco che porta soltanto il suo nome d’arte, Liberato appunto. Un disco affascinante, tra hip hop e canzone neomelodica napoletana, cantato rigorosamente in dialetto. Negli ultimi giorni erano comparsi su YouTube alcuni video, oggi il disco è disponibile sulle maggiori piattaforme online come Spotify.
LIBERATO TORNA CON CAPRI RENDEZ-VOUS
C’è qualche novità musicale, come toni decisamente caraibici, tra reggaeton e trombe. I video raccontano una storia a puntate, che si intitola Capri rendez-vous, una sorta di soap opera che inizia negli anni 60 e arriva fino a oggi. Le vicende amorose, come sempre tormentate, di una stella del cinema francese trapiantata a Napoli, Marie, e del bello scugnizzo Carmine, da vedere in serie. Il prossimo 22 giugno Liberato si esibirà in concerto a Roma, e chissà se questa volta potremo capire chi sia questo cantante che nel bene e nel male sta riscrivendo la canzone popolare napoletana. Come ha detto l’autore dell’unico libro su di lui, Gianni Valentino, “Tutti si ritrovano nelle sue canzoni che sono in un certo qual modo “ruffiane”nel ritornello, perché sono romantiche ma ti fanno ballare, sono da aperitivo ma sono anche da club. Le puoi ballare la notte, le senti quando sei in riva al mare o quando sei da solo perché c’è quell’atmosfera di malinconia. Le ascolti insieme alla fidanzata perché c’è anche il lento. Questo è il progetto di successo Liberato”.