Sono circa le diciotto quando arrivo davanti all’Hammersmith Apollo già circondato da un folto gruppo di ragazzi italiani che cantano e rumoreggiano in attesa dell’apertura dei cancelli. Mi fa subito sorridere vedere le facce divertite e incredule degli uomini della sicurezza inglese quando all’apertura dei cancelli tutti cominciano a spingere a più non posso per assicurarsi un posto in prima fila. Non è nel costume degli inglesi.



Il concerto inizia presto come si usa fare qui a Londra. D’altronde “When in Rome do as the Romans do” è proprio vero e anche il grande Vasco si deve adeguare. Qualche giro di tastiere come intro ed ecco che Stef Burns salta fuori  e rompe gli indugi con una diavoletto fiammante e il riff di Un gran bel film e finalmente ecco Vasco… I primi tre pezzi sono tiratissimi e si susseguono uno dopo l’altro.



È un Vasco confidenziale, disponibile e con tanta strana voglia di parlare quello che vedremo questa sera a Londra; è un Vasco che introduce con qualche parola le sue canzoni come Anima Fragile ed è un Vasco che tiene a sottolineare che Gli Angeliè per il suo amico Maurizio Lolli scomparso prematuramente nel 1994. Un Vasco che è bello da vedere quando le telecamere gli catturano gli occhi e li sparano belli lucidi e pieni di emozione sul maxi schermo, occhi che parlano da soli su brani come Gli Angeli, Anima fragile. Domenica Lunatica e Bollicine si confermano pezzi fatti per essere suonati dal vivo con uno Stef Burns in grande spolvero sul solo della prima e preso completamente dalla più totale euforia sui cori di Bollicine.



Granitico e impeccabile il resto della band (Maurizio Solieri chitarra, Claudio Golinelli basso, Alberto Rocchetti piano e tastiere, Andrea Innesto sax e cori, Matt Laug batteria, Frank Nemola tromba, Clara Moroni cori). E poi via con Delusa, Quanti anni hai, Stupendo, Un senso e Il mondo che vorrei. Una lunga pausa precede il bis accompagnata da incessanti cori e anche da un Inno di Mameli cantato, a squarciagola da tutto l’Hammersmith Apollo Beh! questo è stato un momento particolarmente emozionante, negli otto concerti di Vasco cui ho assistito, non mi era mai successo… Un Vasco che riesce a unire e a far sentire più italiani tutti i ragazzi che sono a Londra per lui, una bella pubblicità per il nostro paese agli occhi degli inglesi presenti nella struttura. Vasco è così, è un orgoglio nazionale.

 

Chi ha la ragazza inglese stasera l’ha portata fiero a sentire Il nostro rocker più bravo e famoso. Per il bis, incredibile ma vero, Vasco sale sul palco da solo con la chitarra acustica e inizia a cantare Sally, poi ci prende gusto e improvvisa anche Dillo alla Luna dimostrando in versione “unplugged“ di avere ancora ottime doti vocali.

Con la band riparte poi da Incredibile Romantica seguita dall’immancabile tributo a Massimo Riva con Canzone e Vita Spericolata prima del tripudio finale con tanto di spogliarello di Vasco su Albachiara.

A fine concerto mi dirigo sparato nei camerini, la voglia di incontrare Vasco è tanta, era dal 2003 che non lo vedevo. Lo trovo rilassato, in accappatoio, mangiucchiando parmigiano e lustrandosi le corde vocali con qualche spruzzatina di propoli… Vasco mi confessa che suonare a Londra per la prima volta è stata una grande emozione e che era eccitatissimo prima del concerto.

Mi dice che è la gente che gli dà la forza di andare avanti a scrivere e scrivere. Gli racconto un po’ della mia band e della scelta di venire a vivere a Londra e quando gli chiedo: “E tu Vasco come stai?” lui mi dice “Eh, io sto bene, io ce l’ho fatta, son trenta anni che c‘è l’ ho fatta”. Mi dice che è tutto bello quando si lavora, ma poi aggiunge: “È la vita, è la vita che non è facile”. Un caloroso in bocca al lupo per tutto e ci salutiamo dopo circa una decina di minuti.

Quando stasera Vasco ha cantato “perché col tempo cambia tutto lo sai, cambiamo anche noi" su Anima Fragile i suoi occhi erano cosi intensi e convinti che immediatamente mi sono chiesto se col tempo Vasco fosse davvero cambiato. A me sembra proprio di no, sembra proprio sia rimasto lo stesso ragazzone emotivo di Zocca, sempre pronto a emozionarsi, soffrire e far emozionare. Grazie mille per la serata Vasco, noi “Italiani di Londra” ci siamo sentiti più italiani stasera.