Ll solo prezzo del biglietto lo meritava la visione della splendida e monumentale batteria Tama doppia cassa di Simon Phillips considerato uno dei grandi dello strumento, degno discendente degli imperatori inglesi della batteria (Jon Hiseman, Ginger Baker e Bill Bruford).
È stata una serata d’altri tempi, merito dell’intuizione della nuova direzione artistica del Jailbreak Live Club, uno dei migliori locali romani. A un prezzo onesto, il competente e appassionato pubblico ha potuto ammirare dal vivo quella che viene considerata una delle rimiche da sogno che ogni artista vorrebbe avere a fianco: Simon Phillips (The Who, Jon Anderson, Jeff Beck, Gary Moore, Peter Gabriel,Mike Oldfield, Jack Bruce, Joe Satriani, Whitesnake,Mike Rutherford, Roxy Music, Toto, Mick Jagger,) e il leggendario bassista gallese Pino Palladino (John Mayer, Paul Young, Gary Numan, David Gilmour, Elton John, Jeff Beck, Eric Clapton, Pino Daniele,The Who, Simon and Garfunkel).
Break, stacchi, finezze stilistiche a non finire; autentiche tempeste ritmiche mai fine a se stesse, due maestri assoluti dello strumento. Dotati di tecniche personalissime.
Simon Phillips pur montando la batteria in maniera tradizionale, ad eccezione dei piatti, quando porta il tempo sui ride utilizza infatti la mano sinistra, mentre Palladino, in alcune parti, percuote le corde usando contemporaneamente il pollice oltre a indice e medio. Degno compagno di viaggio dei due il tastierista parigino Philippe Saisse (Al Di Meola, Rolling Stones, Al Jarreau, David Bowie, Tina Turner,David Samborn, Rod Stewart) che si è tra l’altro cimentato con Minimoog, Fender Rhodes e vocoder.
Saisse e Palladino si conoscono sin dai tempi della militanza nella band di Al Di Meola ed è proprio in occasione della registrazione del cd del tastierista At World’s Edge (2008) nasce il sodalizio fra i tre dando così il via al progetto PSP che, da circa tre anni, li sta portando in giro per il mondo durante le pause dei grandi tour che li vede impegnati come session man. La musica proposta è una giusta miscela tra rock e jazz e funky, che a tratti ha ricordato i primi grandi dischi di Billy Cobham e dei Return to Forever
Con Simon e Pino abbiamo in comune la passione per la musica, sia essa rock, pop, jazz o fusion, che abbia al suo interno elementi ritmici, melodici e armonici di un certo spessore. Il nostro obiettivo è prendere questo mix di elementi, che può risultare impegnativo per il pubblico, e renderlo fruibile e unico allo stesso tempo(Philippe Saisse)
La gran parte dei brani suonati fa parte del cd PSP – Live (2009,NNCJ-1203), bella la versione di Blue Round a la Turk ( Dave Brubeck), che si affianca a repertorio originale dei tre come What’s Wrong with You(Palladino) e Drumesque (Phillips).Il tour italiano termina Domenica 6 al Blue Note di Milano e prosegue fino a fine marzo con date in Austria, Germania e Francia. Per chi avesse dei dubbi consiglio l’ascolto del doppio The Who Live, Featuring the Rock Opera Tommy per capire di cosa è capace Simon Phillips. Ultima ma importante notazione, nel pubblico, qualche giovane musicista con tanto di basso a tracolla, questo significa vivere la musica ascoltando i maestri… tempo fa durante una lezione nella più famosa scuola di musica di Roma due allieve del corso di canto non sapevano nulla di Joni Mitchell “Chi è?”(!)