In gara tra i big di questo Sanremo 2013 vedremo anche il gruppo dei Marta sui tubi. I fondatori sono due giovani artisti siciliani originari di Marsala, Giovanni Gulino (cantante) e Carmelo Pipitone (seconda voce e chitarra acustica), che si sono incontrati a Bologna e dato vita alla band nel 2002. Attualmente il sodalizio è formato da cinque elementi: a Gulino e Pipitone si sono aggiunti il batterista Ivan Paolini, il violoncellista Mattia Boschi e il violinista-tastierista Paolo Pischedda. Il duo fondatore inizialmente si esibisce in pub e locali del capoluogo emiliano, riscuotendo un discreto successo, e nel 2003 viene notato dal talent scout e produttore Fabio Magistrali, che decide di dare ai Marta sui tubi un’opportunità producendo il loro primo album, “Muscoli e dei”, uscito nel marzo di quell’anno e composto da undici tracce.



Nel 2004 la band si allarga con l’introduzione di un terzo elemento, il batterista Ivan Paolini. Insieme lavorano all’album “C’è gente che deve dormire”, uscito nell’ ottobre del 2005 e che vede la collaborazione di alcuni importanti personaggi del panorama musicale italiano, tra cui Bobby Solo, Paolo Benvegnù e Moltheni. Nel 2008 i Marta sui Tubi decidono di auto-prodursi le  canzoni e fondano l’etichetta Tamburi Usati (che, curiosamente, è l’anagramma del nome della band), la formazione inoltre si allarga con l’aggiunta del tastierista-violinista Paolo Pischedda e del violoncellista Mattia Boschi.



Nello stesso anno esce il primo album prodotto dalla loro casa discografica, intitolato “Sushi & Coca”, terzo della loro carriera artistica. Il gruppo, nel frattempo si trasferisce a Milano e inizia a riscuotere un certo successo: nel 2011 avrebbe dovuto esibirsi sul palco del Teatro Ariston di Sanremo come ospite di Anna Oxa, ma l’eliminazione alla prima serata della cantante ha fatto naufragare l’ambizioso progetto e i Marta sui tubi hanno dovuto rinunciare alla possibilità, posticipando a tempi migliori il loro debutto sanremese. Ma non è tempo perso, il gruppo continua a lavorare e ad affinare il proprio stile, conquistandosi uno spazio sempre più importante nel panorama musicale nazionale.



Il quarto album della band, “Carne con gli occhi” e il singolo estratto “Al guinzaglio” hanno riscosso un certo successo, che ha portato Lucio Dalla a prendere in considerazione una collaborazione che si è poi concretizzata nel gennaio del 2012, quando Dalla è salito sul palco assieme ai Marta sui tubi al Teatro del Navile di Bologna. Nelle due serate Lucio Dalla e il gruppo hanno interpretato due canzoni, “Disperato Erotico Stomp” e “L’anno che verrà”.

Il cantautore ha definito i Marta sui tubi “la migliore band live del panorama musicale italiano”. Dall’incontro con il compianto Lucio (scomparso il primo marzo 2012, poco più di un mese dopo l’esibizione a Bologna) i Marta sui tubi hanno arrangiato la nuova versione del singolo “Cromatica”, registrato in studio con la collaborazione di Dalla, che cantava e suonava il clarinetto. Nel settembre 2012 i Marta sui tubi, partecipando al MITO Settembre Musica di Torino, hanno commemorato Dalla, dedicando una parte del loro show al ricordo del grande cantautore bolognese.

L’opportunità di partecipare al Festival di Sanremo si è riproposta ai Marta sui tubi nel corso dell’autunno del 2012, e il sodalizio ha ufficializzato la sua partecipazione alla LXIII edizione della popolare kermesse canora durante l’inverno. I Marta sui tubi porteranno sul palco del Teatro Ariston due brani: “Vorrei” e “Dispari”.

Durante una conferenza stampa convocata per spiegare le ragioni della loro partecipazione al Festival i componenti della band hanno ribadito il loro orgoglio di partecipare alla 63° edizione della rassegna, dichiarando di essersi posti l’obiettivo di diffondere presso il grande pubblico tutte quelle “diverse espressioni musicali di cui l’Italia è ricca”, ma che purtroppo sono ancora limitate a una ristretta cerchia di appassionati.

I Marta sui tubi, portando la loro musica all’Ariston, cercheranno di far conoscere agli italiani tutte le varie sfaccettature della loro arte. Secondo i membri della band, infatti, questo tipo di musica è arte allo stato puro, in grado di risvegliare emozioni profonde che normalmente restano assopite in fondo al cuore della gente, e che solo il folk è in grado di far emergere.