La band Elio e le Storie Tese, sulle scene da circa un trentennio, nasce a Milano nel liceo Einstein tra il 1975 ed il 1980: è proprio in quest’ultimo che esordisce per la prima volta a un evento pubblico nel corso della festa del CAF San Siro, con una primissima formazione che cambiò nel giro di pochissimo tempo, vedendo l’abbandono dell’allora tastierista Cortellino, e del vecchio batterista Zuffellato, più volte sostituiti fino ad arrivare alla formazione definitiva con “Faso” e Sergio Conforti, in arte “Rocco Tanica”. Negli anni Ottanta, la band divenne famosissima a livello locale suonando in diversi night e music bar milanesi: nonostante le canzoni non fossero pubblicate da alcuna etichetta discografica, questi anni videro un’enorme diffusione tra i ragazzi lombardi di audiocassette amatoriali registrate ai concerti che, attraverso il mero passaparola, diedero al gruppo una grandissima notorietà, rinforzata, intorno al 1985, dalla partecipazione della band alle serate del locale di cabaret “Zelig”, per arrivare, negli anni successivi, alle prime apparizioni televisive.



Il primo disco del gruppo, contenente le canzoni che a Milano e provincia circolavano da anni, viene lanciato nel 1989, si intitola “Elio Samaga Hukapan Kariyana Turu” e si dimostra subito un successo, riuscendo a vendere oltre centomila copie appena uscito. È dell’anno successivo il primo tour nazionale del gruppo, che si esibisce sui palchi di tutta Italia scimmmiottando le canzoni che venivano parallelamente lanciate e presentate al Festival di Sanremo che si stava svolgendo contemporaneamente: alcune delle parodie divennero immediatamente di successi, tanto da convincere la band a tentarne una raccolta da far uscire con un nuovo album. Il progetto, però, non andò in porto a causa della mancata autorizzazione alla pubblicazione da parte di alcuni autori dei testi parodiati.



Analogo problema si presentò con “Born to be Abramo“, brano inciso prendendo mescolando parti di diversi altri pezzi, che, bloccato per ragioni di copyright, vide la luce solamente anni dopo, nel 1997. Nello stesso anno, però Elio e le Storie Tese entrano nel Guinnes dei Primati, suonando per ben 12 ore consecutive sul palco del “Teatro dell’Elfo” di Milano con diverse variazioni sul tema “Ti amo“. A questo punto la carriera del gruppo è ormai lanciata e, a partire dalla discussa partecipazione al Concerto del Primo Maggio di Roma, i successi della band si susseguono uno dopo l’altro, attestandosi sempre nei primi posti delle classifiche, fino ad arrivare al secondo posto al Festival di Sanremo nel 1996 (tanto si è discusso sul fatto che fosse la canzone realmente vincitrice del Festival, assegnato poi a Ron grazie all’intervento diretto dell’allora conduttore Pippo Baudo), con una canzone, “La terra dei cachi“, decisamente lontana dai canoni classici dei brani premiati in passato sul palco dell’Ariston, e con una presentazione (un travestimento da alieni nell’esibizione dell’ultima serata) che a Sanremo non si era davvero mai vista.? La canzone divenne un vero e proprio tormentone, invadendo radio e canali televisivi musicali per i mesi successivi al Festival, e consacrando definitivamente il gruppo su scala nazionale, consacrazione rafforzata con la vittoria del Disco di Platino, il 28 marzo dello stesso anno, per le 200.000 copie vendute dell’album “Eat The Phikies”.



Dopo la pubblicazione della prima raccolta, nel 2008 arriva per la band il primo tour internazionale, che porta il gruppo lombardo negli Stati Uniti d’America. Ma il 1998, porta anche, purtroppo, un grave lutto: durante un concerto, infatti, muore stroncato da un’emorragia cerebrale il sassofonista della banda, Feiez. 
Questa grave perdita causò nei mesi successivi una grande riduzione del lavoro e delle uscite del gruppo, fino a che, dopo l’integrazione definitivo di un nuovo membro della band, nel 1999 arrivò anche la nascita ed il lancio di un nuovo album, “Craccracriccrecr”, anche questo salito immediatamente ai vertici delle classifiche. Nello stesso anno la band vinse il Best Italian Act agli European Music Awards del canale musicale britannico MTV, e nel 2000 si trovò ad essere madrina degli europei di calcio con il singolo “La gente vuole il gol“.

I successi del gruppo continuano negli anni, tra album ai primi posti delle classifiche, e veri e propri scherzi ai fan, come l’uscita, nel 2006, di un singolo spacciato (cosa non vera) come grande escluso dal Festival di Sanremo che si stava svolgendo nello stesso periodo.
 Tra concerti e registrazioni in studio, negli ultimi anni Elio e le storie tese diventano sempre più un fenomeno televisivo: nel 2008 viene loro affidata la conduzione del Dopofestival del Festival di Sanremo, partecipando come ospiti alla serata conclusiva della kermesse, vestendosi come i musicisti del Rondò Veneziano, in abiti settecenteschi, ed esibendosi in un’aria tratta dal “Barbiere di Siviglia“, adattata spesso nel testo per ironizzare sul presentatore Pippo Baudo e sullo svolgersi del Festival in generale. Ed è da allora che il gruppo non calca le scene del Festival, fino alla prossima edizione che inizierà il 12 febbraio prossimo.

Nonostante Elio, negli scorsi due anni, sia stato spessissimo sugli schermi grazie al suo ruolo di giudice nel talent scout della Rai (e ora di Sky) “X Factor“, il gruppo si è ritrovato sui giornali qualche settimana fa per un curioso aneddoto: il mese scorso, alcuni ladri si sono introdotti nell’appartamento del manager del gruppo e, oltre alla classica refurtiva, si sono impossessati anche del premio conseguito dal gruppo al Festival di Sanremo con il secondo posto nel 1996. 
Che si tratti di un segno di buon auspicio in vista della prossima partecipazione di Elio e le Storie Tese alla kermesse sul palco dell’Ariston?