La macchina è partita, nel bene e nel male: una Sanremo sempre più popolata vive per la sessantatreesima volta una settimana che è anche un po’ un sogno. Un sogno che non tramuta mai perché oggi, come ieri, sono tanti i giovani e i giovanissimi che affollano tutto il giorno via Matteotti per vedere da vicino i propri beniamini. Tanta, tantissima attesa per Chiara Galiazzo che, nascosta da una sciarpa blu, attraversa e riattraversa la strada in questo momento più “densa” d’Italia. Baci, abbracci, autografi. Poi chiedi ai fan scatenati di intonare almeno una nota di un brano in gara e, puntualmente, “casca l’asino”. Qualche gorgheggio poco convinto su “Il futuro che sarà” della già citata Chiara, che diventa un bisbiglio poco convinto per “L’essenziale” di Marco Mengoni. Il resto è nebbia, anche per l’apprezzata “A bocca chiusa” di Daniele Silvestri. Stupisce che nessuno accenni a “La felicità” della coppia Molinari-Cincotti, una ballata (nel senso “da ballare”) dal testo particolarmente, come dire… ricercato.



E cerca che ti ricerca, c’è chi attende ancora Gianni Morandi: si tratta delle simpaticissime Daniela e Giusi, fan scatenate del ragazzo di Monghidoro, che contavano molto sul passaggio di consegne tra conduttori particolarmente “in voga” negli ultimi anni. E invece si sono dovute accontentare di due posti in platea dove, tuttavia, hanno potuto orgogliosamente sfoggiare il loro striscione: “Gianni, ci manchi!”. Qualche fischio (anche per loro, non solo per Crozza), dimostrazione che l’ironia, spesso e volentieri non trova casa nemmeno in Riviera. Chi trova casa è piuttosto Solange, habitué di Casa Sanremo che fa incetta di foto, video e interviste quasi come un “Big” in gara. Sicuramente più di un “Giovane”. Anche se, va detto, la truppa dei novelli nasconde molte belle sorprese. Segnaliamo Ilaria Porceddu, ex X Factor (fu la prima a far piangere Mara Maionchi), accompagnata per l’occasione da un altro ex, Attilio Fontana dei Ragazzi Italiani, oggi attore di fiction. Ma il giovane interprete da tenere maggiormente sott’occhio parrebbe essere tale Renzo Rubino, quello della “Canzone Pop” per intenderci. Conferenza stampa show per lui al Palafiori: è riuscito a raccontarsi ai colleghi presenti con molta disinvoltura, un po’ di faccia tosta, ma soprattutto tanta, tanta loquacità. Evento più unico che raro tra gli emergenti.



Accompagnato dal piano, ha eseguito qualche suo brano di repertorio in barba alla conservazione dell’ugola per la prima serata, regalando un vero e proprio mini showcase particolarmente apprezzato da fotografi, giornalisti e addetti ai lavori. Ed ecco come si afferma un artista, partito dai night club… Originalità, insomma: questa sembra essere sempre più la parola chiave del Sanremo di quest’anno. Che poi venga dal palco dell’Ariston o dal rigoglioso “circo” adiacente, poco importa.

 

 

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