Boom di ascolti per l’Auditel (con picco di oltre 14 milioni, 48% di share ovvero la metà del pubblico televisivo ha visto la prima serata del Festival) e boom di polemiche con buona pace di chi dice che la kermesse sanremese è inutile. La Rai promuove se stessa così la seconda serata inizia con l’omaggio a Domenico Modugno protagonista di una fiction di Rai1, di prossima programmazione, con Beppe Fiorello nei panni del cantautore pugliese (e con la stessa giacca, azzurrina, che nel ’58 egli indossò a Sanremo) e che ha interpretato, bene, due dei più grandi successi di Modugno. Bar Refaeli, più o meno inutile come tutte le gnocche (per dirla alla Littizzetto) del Festival – tradizione rispettata- è di una bellezza imbarazzante. Con severissimo (omaggio segreto a Juliette Greco?) e stiloso tailleur pantaloni, Carla Bruni scende senza esitazioni la tecnologica scalinata dell’Ariston. E poi ci fa soffrire con le sue inutili canzoni. Ma perché una donna bella e ricchissima vuole cantare senza avere nessun talento e riguardo? Va detto che un pochino la Bruni si riscatta accettando la tremenda reinterpretazione di un suo vecchio successo (!?) che ne fa la Littizzetto. E Carlo Cracco, uno degli ospiti della serata, chef stellato e giudice cattivissimo di Master Chef Italia, viene incoronato come “il re dello scalogno” dalla Luciana in super forma che, per tutto lo show, mette a segno raffiche di battute. Nota triste al Festival: salta la partecipazione dei Ricchi e Poveri per l’omaggio alla storia di Sanremo per il gravissimo lutto che ha il cantante Franco Gatti, “il baffo” del gruppo. Il figlio di Gatti, Alessio, è stato trovato morto. Apprezzabilissima la decisione di Fazio & C. di non trovare loro sostituti.
Modà “Se si potesse non morire” “Come l’acqua dentro il mare” – VOTO 7 – Modà è il nome del progetto di Francesco “Kekko” Silvestre (voce), Enrico Zapparoli (chitarra), Diego Arrigoni (chitarra), Stefano Forcella (basso) e Claudio Dirani (batteria)”. 2009 anno di svolta con la pubblicazione Timidae Sono già solo, 40 settimane al vertice delle classifiche. Nel 2011 partecipano alla 61° edizione del Festival di Sanremo con il brano Arriverà, cantato insieme ad Emma, aggiudicandosi il secondo posto nella sezione “Big”. Kekko, con bocca prosciugata dall’emozione-tensione, al primo brano fa quel che può. Al secondo –c he praticamente è uguale al primo, stessa struttura – la voce è più chiara. Tanto sentimento.
Simone Cristicchi ”Mi manchi” ”La prima volta” – VOTO 5 – Una stonatura non si nega a nessuno e Cristicchi mette in pari i conti. Ma la voce, Simone, dove l’hai lasciata? Manca, manca ma “Mi manchi” è ballata delicata e con un bel testo. Poi torna il Cristicchi che abbiamo imparato ad amare: ironico e surreale. Ma la serata non è per lui. Ricordiamo che questo cantautore ha collezionato un numero impressionante di premi.
Malika Ayane ”Niente” ”E se poi” – VOTO 6 – Malika Ayane torna a Sanremo, in gara con i brani “Niente” e “E Se Poi”, scritte da Giuliano Sangiorgi (dei Negramaro) e arrangiati e prodotti dalla stessa Malika. La cantante vanta il trionfo estivo di “Tre Cose”, rimasto per settimane in vetta alle classifiche, uno dei brani più trasmessi dai network radio, e il successo de Ricreazione Tour Grande voce, come sempre, ma “Niente” non sembra essere perfettamente nelle sue corde. “E se poi” è più centrata ma, comunque, niente di entusiasmante. E la correzione di pronuncia a Fazio sul suo cognome se la poteva risparmiare.
Almamegretta “Mamma non lo sa” “Onda che vai” – VOTO 9 – 2013 anno importante per gli Almamegretta: la band è di nuovo riunita attorno al suo nucleo originario (che sta lavorando al nuovo album la cui uscita è prevista per il prossimo maggio) e partecipazione a Sanremo, dove sono annunciati come la vera rivelazione del festival. Guidati dal carismatico frontman Raiz non deludono, anzi, fanno alzare il livello della serata. Fusione e condivisione sono i concetti cardine della musica degli Almamegretta ben riproposti nelle due belle canzoni presentate.
Max Gazze’ “Sotto casa” ”I tuoi maledettisimi impegni” – VOTO 8 – Max si dedica alla sperimentazione nel suo studio di registrazione, mentre compone colonne sonore e inizia a collaborare con artisti come Alex Britti, Niccolò Fabi e Daniele Silvestri. Le collaborazioni con quest’ultimo in particolare si riproporranno in diversi momenti, anche recenti, del suo percorso artistico. Quarta presenza al Festival con un brano dal sapore beat ben arrangiato e la sua performance decolla con la divertente “Sotto casa”, dagli accenti balcanici, dal ritornello accattivante e orecchiabile.
Elio e le storie tese ”Dannati forever” ”La canzone mononota” – VOTO 8 – A diciassette anni dalla memorabile “La terra dei cachi”, tornano a Sanremo vestiti da chierichetti, con cuoricini rossi, in un trascinante beat-gospel con leggerezza Elio e le Storie Tese ferocemente mettono alla berlina il tempo nostro tra politica e cattive abitudini individuali. Fenomeno di culto da molti anni, Elio e le storie tese non si smentiscono e travolgono l’Ariston con il loro modo di far musica stralunato, ma solo in apparenza.
Annalisa ”Non so ballare” “Scintille” – VOTO 6 – Primo Sanremo per Annalisa Scarrone, laureata in fisica (tanta fatica sprecata), finalista dell’edizione 2010-2011 con premio della critica. Sanremo 2013 coincide con l’uscita del suo terzo album. Sembra che piaccia e abbia un suo seguito. Voce abbastanza riconoscibile, buona intonazione, bella presenza scenica ma leggermente “antica” e troppo simile alle “sorelle” di Amici.
Rubino “Il postino (amami uomo) – VOTO 6 – Canzone accattivante e molto ruffiana nel tema. Il maxi tenore che lo affianca, Matteo Falcier, era proprio necessario? Con “Bignè” Renzo Rubino è risultato tra i vincitori dell’edizione 2011 del festival “MUSICULTURA” la canzone più votata dal pubblico radiofonico di RadioRai.
Il Cile “Le parole non servono più” VOTO 8 – Il suo primo singolo “Cemento armato”, pubblicato nella primavera 2012, è il caso discografico dell’anno e ha conquistato le radio. Toscanaccio di Arezzo, la sua faccia sembra essere uscita da un quadro del Giorgione. Propone un buon pop rock . Bella la chitarra del brano.
Irene Ghiotto “Baciami ?” – VOTO 5 – Veneta della provincia di Vicenza, dice di aver scritto questa canzone dopo un bel massaggio shiatsu, che molto non ha giovato. Anche lei è un dono dell’accademia Area Sanremo. Intonata, disinvolta, look minimal che tanto piace, ma niente di particolare, una voce uguale a molte altre: ma queste ragazze cantano tutte allo stesso modo!
Blastema “Dietro l’intima ragione” – VOTO 7 – Un bel vedere l’ombroso Matteo Casadei, il cantante della band. La loro ballata rock ha una forza ma, anche qui, sembra di averla già ascoltata, non c’è un vero guizzo di novità. Passa il turno, per la categoria Giovani, Renzo Rubino e i Blastema.