Marco Mengoni è un bel ragazzo moro, alto, magro e con la faccia sensibile. Tutte queste caratteristiche lo rendono papabile al mondo dello spettacolo e dello show- bizz in genere; il fatto è che a tutto questo si aggiunge un talento vocale vero. Piace, Marco, alle ragazze e alle loro mamme, ma anche i maschi ne subiscono il fascino non del tutto risolto. Nasce nel non lontano 1988, il 25 dicembre, come un Gesù Bambino a cui i Magi hanno portato il dono di una voce straordinaria; lodata anche da Mina e da Lucio Dalla, che lo definisce un novello “Prince” con una particolare duttilità vocale. Ecco, questo Piccolo Principe merita un successo immediato; vince la terza edizione di X Factor, e la sua carriera decolla: ben quattro dischi di platino e un disco d’oro, a livello internazionale è il primo artista italiano a vincere il titolo di Best European Act agli MTV Europe Music Award nel 2011 e vince anche il Super Man Award nel 2012 ai TRL Awards. Marco a neanche 25 anni parteciperà martedì per la seconda volta al Festival di Sanremo, avendo già ottenuto nel 2010 il terzo posto con la canzone Credimi ancora.
Di questa il testo è suo e pare bello, considerati i vent’anni e la sua storia; lui chiede di essere creduto, ancora: “mi trasformerò/sarò lupo e rondine per gli occhi tuoi, ti confonderò/sarò forte e debole e mi amerai/restami accanto qui nel mio labirinto/”.
In quattro versi il ragazzo tira fuori dal suo cappello bianco e nero la sua fragilità e la voglia di libertà, la sensazione così netta e forte di stare in un momento di trasformazione e non sapere cosa si diventa. C’è sincerità in questo testo, ci sono parole rivolte a un tu che non è necessariamente una donna, piuttosto uno dei qualsiasi tu che ascoltano, anzi, proprio io, in prima persona, quando porgo l’orecchio. Marco è limpido, nel suo labirinto. Nell’edizione di Sanremo di quest’anno le canzoni presentate saranno due, di cui la prima è stata annunciata da tempo, perchè scritta da Gianna Nannini (e L.De Crescenzo, D.Tagliapietra) con tutta quell’anima rock della Nostra Cantante e in odore di successo assicurato. Spero nella musica, perchè certo i testi della Gianna non brillano per poesia e sentimento, piuttosto per la loro facilità a essere trasformati in slogan. Si intitola banalmente “Bellissimo”.
Purtroppo anche il ritornello di questo testo non si eleva per originalità, ma piuttosto per ripetitività: “dove sei dove sei/cammini per le strade/dove sei dove sei/ma dove vuoi scappare/voli via voli via/”… e così andare… fino a esplodere in un “sarà bellissimo/… ” che rima in un “sarà dolcissimo/ e forse non smetterà/” per concludersi però nell’immagine migliore di tutto il testo cioè “…in questo tempo che rassomiglia a te”.
Insomma, la canzone d’amore pieno stile Nannini, con frasi brevi a effetto, piccoli scoppi e luminose esplosioni che brillano orecchiabili ma a cui non puoi chiedere troppo.
Meglio decisamente il testo della seconda proposta a cui ha partecipato Marco, e che già nel titolo ci informa di ciò a cui dobbiamo guardare, l’ Essenziale.
…“mentre il mondo cade a pezzi/io compongo nuovi spazi” evviva, è un amore che costruisce. E ancora : “succede anche a noi/di far la guerra e ambire poi alla pace…”, ma dai, ci si ferisce anche nelle canzoni e proprio mentre il desiderio è il contrario!
La fine è un proposito, più che una promessa, una sana intenzione, questa: “mi allontano dagli eccessi/ e dalle cattive abitudini/tornerò all’origine/torno a te che sei per me/ l’essenziale”. Finisce così, ma auguriamoci tutti che sia davvero un inizio.