Elon Musk ha pensato di ritirare l’Internet satellitare Starlink dall’Ucraina perché temeva di essere percepito come un guerrafondaio in Russia: questa la rivelazione di un ex funzionario del Pentagono riportata dal Telegraph. Il miliardario sudafricano ha espresso le sue preoccupazioni dopo che le forze ucraine hanno segnalato interruzioni di rete vicino alle linee del fronte che le separano dai loro occupanti russi.
Colin Kahl, sottosegretario alla difesa degli Stati Uniti fino al mese scorso, è stato accusato di aver mediato un accordo per impedire a Musk di disattivare del tutto il sistema. “Se lo disattivi, non finirà la guerra”, ha ricordato Kahl di aver detto al capo di SpaceX, in un’intervista al New Yorker. “La mia conclusione era che si stava innervosendo per il fatto che il coinvolgimento di Starlink fosse sempre più visto in Russia come un modo per consentire lo sforzo bellico ucraino, e stava cercando un modo per placare le preoccupazioni russe”, ha aggiunto l’ex funzionario statunitense.
Musk e la guerra in Ucraina
Le interruzioni sono state avvertite più duramente nelle regioni di Kherson, Zaporizhzhia, Luhansk e Donetsk. I quattro oblast ucraini, parte dei quali erano occupati dalle forze russe, sono stati tutti rivendicati come parte della Russia dopo i referendum organizzati dai delegati del Cremlino. Musk ha riferito ai funzionari del Pentagono durante i negoziati su Starlink di aver avuto colloqui personali con il presidente russo Vladimir Putin. I terminali satellitari donati dalla SpaceX di Musk, così come dal governo degli Stati Uniti e da donatori privati, sono diventati vitali per le comunicazioni militari ucraine. La “costellazione” di satelliti, gestita dalla società SpaceX di Musk, viene utilizzata per coordinare attacchi di droni e artiglieria, trasmettere video in diretta dal campo di battaglia e raccogliere informazioni. L’imprenditore tecnologico nutre da tempo riserve sull’utilizzo del suo sistema per scopi offensivi. È stato recentemente riferito che avrebbe costretto l’Ucraina a rinunciare a un attacco di droni navali pianificato nel Mar Nero rifiutando l’accesso alla rete Starlink intorno alla Crimea occupata.