La rissa tra Elon Musk e Mark Zuckerberg si terrà in Italia in una “location epica” come anticipato su X (già Twitter), il social di proprietà del patron di Tesla. La notizia è stata confermata dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. L’incontro di cage fight, una specialità di wrestling, non si terrà però né al Colosseo, né al Circo Massimo. Non mancano certo arene alternative in giro per l’Italia degne dei due pesi massimi dell’high-tech. Per ora ci sono solo illazioni sul contenuto della telefonata intercorsa tra Musk e il ministro. Anche se all’indomani dell’approvazione della più invasiva estensione del potere d’intercettazione delle conversazioni tra privati votata da un Governo della storia repubblicana (decreto Omnibus), sarebbe stata un’occasione ghiotta per lasciar percolare sui mezzi di stampa qualche stralcio della conversazione intercorsa.
I due miliardari si affronteranno allora all’Arena di Verona? All’anfiteatro di Capua? È da giugno che i due si lanciano sfide a distanza per un incontro di arti marziali miste in cui entrambi si cimentano da anni. La sfida ha innescato immancabili polemiche. Anche se il ricavato andrà in beneficenza, il ritorno per l’Italia quale sarà davvero? L’opposizione si focalizza sulla svendita del patrimonio culturale nazionale per soddisfare l’ego galattico di questi due imprenditori con pulsioni adolescenziali, tirando in ballo questioni di dignità e storia di una grande nazione.
Ma il punto è un altro. Se il Governo fosse più pragmatico e davvero attento allo sviluppo industriale del Paese, avrebbe fatto leva sulle fisime di “rissa in una cornice antica” dei due per strappare un impegno concreto per l’arrivo di investimenti d’impresa. Perché non l’apertura proprio in Italia della seconda gigafactory europea? Invece l’azienda di batterie della Tesla si installerà in Francia. E non sia mai che poi i due decidano pure di affrontarsi nell’anfiteatro gallo-romano di Arles.
Non poteva il ministro Sangiuliano coinvolgere il collega delle Imprese e del Made in Italy per sfruttare in modo sistemico e produttivo quest’opportunità? Se è difficile riuscire ad attrarre capitali stranieri in Italia, trattenerli lo sarà anche di più. È giustappunto del ministro Urso la piccata replica al capo di Ryanair il quale annunciando il lancio di 5 nuove tratte nazionali da e per la Sardegna lamentava però il tetto alle tariffe areedeciso dal Governo quale disincentivo a investire ulteriormente in Italia. “Se vanno via, saranno sostituiti” ha replicato Urso così visceralmente nemico del mercato da essere soprannominato Urss, con il suo ministero sempre più somigliante al ministero delle Corporazioni che a quello delle Imprese.
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