Un talento difensivo dal nome ingombrante: dalla ripresa del campionato Primavera la Lazio può contare tra le sue fila Romano Floriani Mussolini, discendente diretto di Benito Mussolini di cui è pronipote e figlio di Alessandra Mussolini, ex europarlamentare e più volte membro del Parlamento italiano per vari partiti di destra e centrodestra. Nella giornata di martedì molto quotidiani hanno sottolineato la presenza in squadra del giovane Mussolini, che ha iniziato a muovere i suoi primi passi nella Roma per poi cambiare sponda del Tevere e vestire la maglia biancoceleste. Nel periodo degli Allievi ha vissuto anche una parte della stagione in prestito in una delle principali società dilettantistiche romane, la Vigor Perconti, per poi passare alla Lazio Primavera. Classe 2003, esterno difensivo di qualità e movimento con la capacità di adattarsi anche come difensore centrale, Floriani Mussolini ha svolto un gran lavoro per affinare le sue doti tecniche tanto da arrivare nel gruppo della Primavera allenata da Leonardo Menichini, che affronterà la UEFA Youth League. Il cognome ingombrante non pesa sul suo rendimento, come sottolineato anche dalla madre Alessandra che all’agenzia Adnkronos ha dichiarato in maniera chiarissima: “Non interferiamo con la sua vita sportiva.”
BIANCHESSI: UN RAGAZZO UMILE E INCLINE AL SACRIFICIO
Chi conosce il calcio e segue l’attività dei principali settori giovanili della Serie A era già a conoscenza del fatto che il pronipote di Benito Mussolini faceva parte del vivaio laziale. Altri sono caduti dal pero, ma alla scarsa conoscenza della materia del calcio giovanile sui giornali sportivi si è comunque abbinato un clamore sul cognome del ragazzo che il responsabile del settore giovanile della Lazio Mauro Bianchessi, interpellato dall’Ansa, ha voluto spegnere: “Un ragazzo veramente umile, un grandissimo lavoratore che non si è mai lamentato anche se per due anni non ha giocato un minuto. A me piaceva e piace ancora, è un tardivo, un longilineo, e i longilinei arrivano sempre dopo. Si è guadagnato i galloni prima con l’under 17 e poi con l’under 18, secondo me non è ancora pronto ma ha ancora margini di crescita e può uscire un giocatore vero. Un problema il suo cognome? Non ho mai parlato con i genitori, non si sono mai interessati dell’andamento sportivo del ragazzo. Per me il cognome non influisce, in campo va chi merita. È un bravo ragazzo, faceva parte già del gruppo prima che arrivassi io. È molto bravo a scuola, dimostra grande intelligenza“.