La tanta temuta islamizzazione dell’occidente non è ancora avvenuta nonostante la presenza di milioni di musulmani in occidente. Per il semplice motivo che ad esempio in una città come Milano, i praticanti sono appena il 10%. Lo conferma la più grande ricerca mai condotta in questo mondo, tra Medioriente e Nordafrica condotta per la Bbc dall’istituto Arab Barometer, cioè nelle terre di origine dell’Islam. Qui il 18% delle persone si dichiara non religioso e non praticante, una cifra fino a pochi anni fa impensabile: nel 2011 era solo l’11% a dichiararsi tale. Si tratta di 300 milioni di abitanti di undici paesi islamici più quelli dei territori palestinesi, e cioè Algeria, Egitto, Iraq, Giordania, Kuwait, Libano, Libia, Marocco, Sudan, Tunisia, Yemen. Fortunatamente scende anche la fiducia nei movimenti fondamentalisti come Hamas e Fratelli musulmani che registrano il 20% in vendo di consenso. Rimane però sempre l’anima islamica: il 51% si dice sostenitrice del presidente turco Erdogan così come l’antiamericanismo: solo il 12% ha una buona opinione di Trump.
MASCHILISMO E OMOFOBIA
Il 60% dice che la violenza contro gli Stati Uniti sia giustificata. Anche il desiderio di emigrare rimane ai massimi livelli, anche se non necessariamente verso l’Europa: il 52% dei diciottenni intervistati in Algeria, Egitto, Giordania, Libano, Marocco, Palestina, Tunisia, ha dichiarato di stare considerando l’idea di emigrare, il 10% in più rispetto a tre anni fa. Non cambia anche la prospettiva sulle donne: l’80% dice che il potere in famiglia spetta al marito. Anche il delitto d’onore, uccidere cioè un membro della famiglia che si sia comportato in modo disonorevole, quasi sempre la donna, è accettabile per il 27% in Algeria, il 25% in Marocco, il 21% in Giordania. Ovviamente non parliamo di omosessuali, dove le percentuali di chi considera essere gay accettabile variano tra il 5 e il 6%.