“Non si gioca con la vita. Chi sbaglia deve pagare”. Non ha dubbi Nello Musumeci, titolare del ministero della Protezione Civile, che martedì al Consiglio dei ministri proporrà una misura per fermare le stragi da dissesto idrogeologico con sanzioni e poteri sostitutivi. In Emilia Romagna, come spiega al Corriere della Sera, “La situazione è sempre di emergenza, sia pure di più bassa pericolosità. Ma nulla è più prevedibile: con condizioni climatiche così bizzarre potrebbe accadere ancora, persino nei prossimi giorni”.



I territori devastati, però, non hanno tempo per piangersi addosso. Si parte da subito con la ricostruzione: “Troveremo i fondi necessari, ma al tempo stesso va verificato se le somme stanziate negli anni alle articolazioni dello Stato per la lotta al dissesto idrogeologico sono state tutte utilizzate”. Secondo il ministro per la Protezione Civile, “Sarebbe assurdo chiedere altri soldi senza avere speso quelli in dotazione. Cominciamo a spendere quello che c’è. Inutile cercare altro denaro se qualcuno ha ancora risorse nel cassetto per la lotta al dissesto idrogeologico”.



Musumeci: “20 milioni per i primi interventi”

La colpa del dissesto, secondo Nello Musumeci, è data da “Una serie di concause. L’acqua arriva sempre. Anche dopo 300 anni. E quando arriva vuole trovare i letti dei fiumi sempre liberi, guai a invaderli. È mancata la cultura della tutela del territorio, visto solo come oggetto da sfruttare”. Il Governo interverrà “Con la modifica del Titolo V c’è concorso di competenze Stato-Regioni. Occorrerebbe un alto senso di responsabilità di tutti nel rileggere gli eventi e capire chi, in un momento di “distrazione”, aveva il compito di vigilare e non l’ha fatto”.