Il governatore della Sicilia, Nello Musumeci, è stato in collegamento con il programma di Rai Uno, Oggi è un altro giorno. Il presidente siciliano si è detto amareggiato dal fatto che la regione da lui governata è stata inserita in fascia arancione, quella a rischio “intermedio” fra la rossa e la gialla. “In Sicilia sono migliaia e migliaia i cittadini che pensano sia stata una scelta più politica che scientifica – le parole di Musumeci in diretta televisiva – io ho il dovere di non dirlo e voglio sperare si sia trattato di una svista del Comitato Tecnico Scientifico, anche un bambino se confronta i numeri si rende conto che si tratta di una sbavatura. Abbiamo 148 posti occupati in t.i. e siamo 5 milioni di abitanti, abbiamo posti a disposizione in ospedale, di cosa stiamo parlando? Sembra una barzelletta, siamo su ‘Scherzi a parte’. Io non protesto per carità, se avessi protestato avrei detto altre cose, sto esercitando il diritto ad esprimere amarezza”.
NELLO MUSUMECI: “DECISIONE SUPERFICIALE E FRETTOLOSA”
Quindi Musumeci ha aggiunto: “Una decisione superficiale, frettolosa, non favorisce lo sforzo siciliano. Siamo stati una regione che per primi abbiamo detto ‘Non entra nessuno, isoliamoci’, ma quando arrivano questi risultati si prova amarezza e rabbia, ma noi siamo un popolo civile e se si andrà in piazza lo si farà in maniera civile. Non le sto dicendo fesserie, le sto dicendo numeri. Io ho rispetto degli scienziati, ma posso avere il diritto di dire che sia stata un po’ di approssimazione? Sono stato il primo a chiedere rigore e fermezza, ma se nel frattempo ci sono stati sacrifici di medici e cittadini, questo deve essere preso in considerazione, il rigore deve essere supportato da dati”. In collegamento anche il virologo Lopalco, a capo della task force pugliese: “Ho sempre sostenuto che in una pandemia di queste dimensioni sarebbe stato meglio misure unitarie, così facendo si sarebbe avvantaggiato un po’ le regioni che stanno meglio mentre le altre avrebbero visti gli effetti più tardi, ma avremmo evitato questo balletto delle classifiche. Anche noi in Puglia – ha aggiunto – siamo arancioni ma sono i gialli il problema, è ovvio che ci si guarda attorno e si vedono scene di ospedali affollati e via dicendo, e ci si fa due domande. Forse è stato dato un forte peso all’accelerazione dei casi e non al totale dei casi”. Quindi Lopalco ha aggiunto: “Chiudere una regione ha ripercussioni economiche importanti è ovvio che nella valutazione delle chiusure ci sono anche ragioni politiche ed economiche”.