Duro sfogo di Nello Musumeci, presidente della Regione Sicilia, oggi a Tagadà, su La7. Il tema è quello dell’immigrazione. «Un uomo in mare in qualunque punto si trovi e per qualunque motivo deve essere soccorso. Questo è un punto fermo dal quale non mi muovo», la premessa del governatore. Poi però ha evidenziato il fatto che continua «a notare tanta ipocrisia». Il riferimento è al fatto che «si ferma il riflettore sull’uomo in mare e non si pensa a quello che è accaduto prima che l’uomo si arrivasse in mare o quello che potrà accadere dopo che quell’uomo in mare arriverà a terra». Così in relazione alle dichiarazioni di Matteo Salvini, il quale ha dichiarato che gli amministratori della Lega non accoglieranno i migranti e quindi si opporranno alla ricollocazione interna. Ecco perché l’ipocrisia è per lui «disarmante».
Infatti, Nello Musumeci ha avvertito: «Tutti sappiamo che tra una settimana, un mese-due mesi, ci saranno centinaia di morti nel Mar Mediterraneo. Se tutti sappiamo come finisce questa tragedia, perché ne continuiamo a parlare in politichese? Io credo che sia essenziale che il premier Draghi batta i pugni sul tavolo e dica che l’Italia è stanca».
MUSUMECI “STIGMATIZZATE FRASI SALVINI MA…”
Dunque, a proposito della presenza di Alberto Samonà, assessore regionale leghista con delega ai Beni Culturali, Nello Musumeci ha chiarito: «Il presidente della Regione sono io e do io la linea politica anche sul tema dei migranti. L’assessore riceve una delega ed è preposto dal presidente. Fino a che sarò io presidente della Regione nessuna persona in mare può essere abbandonata». D’altra parte fa notare: «Le ricordo che la Lega in Sicilia è il primo partito, tanto per farvi un’idea, visto che stigmatizzate le frasi di Salvini. A Lampedusa ha preso una valanga di voti, ha preso un mare di voti nei paesi particolarmente attenti all’immigrazione e agli sbarchi. Questo deve farvi riflettere». E quindi detta la sua linea e quella dei colleghi presidenti di regione: «Io non giudico gli altri governatori, dico che non può pensare che l’Italia debba sopportare il peso di questa tragedia umana distribuendo i migranti tra le sue regioni. Mi aspetterei una distribuzione tra gli Stati membri, non sulle regioni. Mi sembra un ragionamento un po’ strumentale».