Gaspare Mutolo, ex mafioso divenuto collaboratore di giustizia, in una intervista a Oggi, ha parlato dell’arresto di Matteo Messina Denaro da parte dei Ros di Palermo: “Ciò che è importante non è l’arresto in sé, ma ciò che verrà dopo. È stato rotto un equilibrio”. È in tal senso che, già in queste prime ore, si sta discutendo sul boss che potrebbe prendere il suo posto. “I sostituti si trovano sempre, non è che manchino mafiosi. Non ho più rapporti con quell’ambiente, ma in base alle vecchie usanze potrebbe toccare a Settimo Mineo”.
Il malavitoso palermitano è stato condannato nel 2020 a 16 anni di reclusione (successivamente aumentati a 21) proprio perché ritenuto il nuovo capo della Cupola. “Io l’ho conosciuto, aveva una gioielleria in centro a Palermo, stimato da Riina, tanti anni fa scampò a un agguato in cui morì il fratello. Adesso è molto anziano. Di certo, i veri capi, i coordinatori, sono sempre stati di Palermo, anche all’estero per tradizione i capi erano palermitani. Messina Denaro è stato un’anomalia”.
Mutolo: “Arresto Messina Denaro ha rotto equilibri”. Le ripercussioni
Il collaboratore di giustizia Gaspare Mutolo, tuttavia, spera che l’arresto di Matteo Messina Denaro abbia ripercussioni differenti: “La prima cosa che mi viene in mente sono le parole di un grande uomo come Giovanni Falcone: la mafia è un fattore umano, ha avuto un inizio e sicuramente avrà una fine. Speriamo che questo arresto sia l’inizio della fine”, ha affermato. Da qui il richiamo alla politica. “Chi era al Governo trent’anni fa ebbe la volontà di combattere Cosa nostra ma durò poco, l’atteggiamento cambiò presto. Può darsi che adesso il nuovo Governo voglia riprendere il discorso interrotto”.
Lo storico autista di Totò Riina è comunque consapevole del fatto che quanto accaduto non è casuale. “Di sicuro, non gli mancavano le possibilità di curarsi all’estero, anche lì nell’anonimato, se avesse voluto. Può darsi che abbia scelto di farsi prendere. Magari spera in un allentamento delle leggi, magari era troppo malato, magari si sta entrando in una nuova era. Se il Governo ha deciso di onorare il lavoro di Falcone e Borsellino, lo scopriremo presto”, ha concluso.