Mutui casa, a febbraio i tassi di interesse sono scesi dal 4,42 di dicembre arrivando al 3,9%. Secondo un report Abi, che ha confermato la variazione quindi, i contratti di finanziamento per gli acquisti immobiliari sono diventati più convenienti grazie ai segnali che mostrano continui ribassi, anche se, come sottolinea il quotidiano Libero, occorre sempre prudenza prima di parlare di una tendenza duratura, viste le oscillazioni che possono essere anche improvvise. La nota dell’Associazione bancaria italiana però puntualizza che: “I tassi di mercato stanno anticipando le future decisioni della Bce“, e quindi sono in diminuzione come conferma che questo sarà il prossimo andamento generale.
Come afferma l’Abi quindi c’è un chiaro segnale che prossimamente gli interessi saranno ancora più convenienti favorendo non solo le famiglie che decideranno di acquistare una casa con mutuo ma anche privati ed imprese che chiederanno un prestito. Se tutto venisse confermato, potrebbe essere una grande spinta per l’economia italiana, soprattutto l’inversione dello scenario dai tassi negativi a favorevoli per i finanziamenti alle imprese, visto che le domande sono scese ultimamente.
Mutui casa, i tassi scenderanno ancora, report Abi conferma la tendenza
Il report redatto e pubblicato dai tecnici dell’Abi che anticipa quale sarà l’andamento di mercato dei mutui casa, con tassi di interesse che probabilmente scenderanno ancora, influenzando anche le decisioni della Bce, conferma uno scenario positivo per questo tipo di finanziamento. Specialmente segnerà una inversione di tendenza, rispetto al 2023, dopo che a causa degli aumenti, gran parte degli italiani, circa l’80%, aveva deciso di dirottare la scelta su un mutuo a tasso fisso. I prodotti a tasso variabile infatti sono scesi, arrivando ad un 5,45 in meno registrato nell’ultimo anno. Il mercato immobiliare potrebbe ripartire, dopo una lunga pausa dovuta agli scossoni degli interessi e all’effetto dell’eliminazione dei bonus casa.
Una tendenza analizzata anche da un recente sondaggio del gruppo Kiron, nel quale è stato confermato uno stop delle compravendite che va avanti già dal 2022, e che ha penalizzato tutte le prospettive. Per il 2024, anche se le stime sono ancora caute, sembrerebbe esserci un aumento, che verrà alimentato ulteriormente dall’abbassamento del costo e di facilitate condizioni del contratto di finanziamento. Potrebbe quindi, già entro l’estate tornare la classica tendenza italiana ad investire nel mattone, visto che ultimamente, frenati dai tassi elevati, gli italiani hanno dirottato i risparmi sui titoli di stato.