Mutui a tasso variabile, la Corte di Cassazione con una sentenza ha stabilito che in caso di contratti stipulati, terminati o ancora in corso, con condizioni giudicate poco trasparenti, le banche dovranno rimborsare la quota interessi ai clienti. Una decisione che potrebbe costare svariati milioni di euro agli istituti finanziari, che in caso di approvazione definitiva saranno costretti a sborsare la differenza tra il tasso applicato e il tasto previsto dai buoni ordinari del Tesoro tra il 2005 e il 2008. Come prevede la legge sulla prescrizione, i termini per le richieste potranno essere applicati entro 10 anni dalla chiusura del mutuo, cioè dal pagamento dell’ultima rata se avvenuta entro il 2014.



La norma si applicherebbe ai finanziamenti per l’acquisto di immobili, stipulati con l’ammortamento alla francese, una tipologia di rimborso che prevede condizioni particolarmente favorevoli e che applica una rata di importo costante e fisso, ma nella quale sono contenuti gli interessi che all’inizio sono maggiori, e durante gli anni diminuiscono aumentando la quota capitale da restituire. Su questi, secondo la Cassazione non sempre sarebbe stato rispettato il principio di trasparenza. Ma gli istituti si difendono dichiarando che ad ogni cliente è stato sempre consegnato il prospetto rimborso, con le dovute indicazioni delle varie quote relative alle somme da pagare.



Mutui a tasso variabile 2005-2008, Cassazione stabilisce rimborso interessi per condizioni poco chiare

MutuiCorte di Cassazione ha stabilito il diritto al rimborso degli interessi per i contratti stipulati tra il 2005 ed il 2008, perchè ci sarebbe stata una manipolazione dei tassi da parte degli istituti, di fatto accordandosi per modificare l’Euribor. Un problema che era stato sollevato anche dall’Antitrust europeo a dicembre 2023.  Ora però le Sezioni Unite dovranno stabilire una regola univoca, che come sottolinea il quotidiano La Verità, si dovrà basare sulla valutazione della trasparenza nei fogli informativi, visto che l’articolo 117, al comma
4, prevede che ogni contratto deve indicare tutte le condizioni, compresi i tassi applicati e le eventuali maggiorazioni in caso di mora.



La decisione, in caso di conferma sarà rivoluzionaria, perchè nel periodo di riferimento, la maggioranza dei mutui era stata stipulata proprio con l’ammortamento alla francese. Resta però una dimenticanza che potrebbe compromettere tutto il procedimento, perchè il giudice di Salerno non ha avvertito le parti in causa dell’aver inviato il caso alla Cassazione. Ora le Sezioni dovranno decidere se il caso è ammissibile o se la se la richiesta è inammissibile.