I mutui variabili, ovvero con un tasso d’interesse basato sulle fluttuazioni dell’economia, sono tornati nuovamente ad aumentare, con una stima di circa 0,20 punti percentuali. Giovedì, infatti, Christine Lagarde (presidente della BCE), ha deciso di aumentare nuovamente il costo del denaro in Europa, portandolo al 4,5%, che rappresenta il decimo aumento nel corso dell’ultimo anno. Una situazione dovuta certamente all’instabilità economica internazionale, ma che finisce per pesare sui cittadini, già in difficoltà.



Dunque, chi si trova a fare i conti con i mutui variabili, si troverà a pagare sensibilmente di più nel corso dei prossimi mesi, così come chi è desideroso di aprirne uno nuovo si troverà, probabilmente, a desistere attendendo tempi migliori. Per gli analisti questo sarà quasi certamente l’ultimo aumento che la BCE deciderà, ma lo stesse venne detto anche in occasione del nono e la storia, purtroppo, gli ha dato torto. Di un differente avviso, invece, è Guido Bertolino, responsabile business di MutuiSuperemarket, ed esperto di mutui a tassi variabili e fissiutilizzati per definire i tassi variabili, ndr.) continueranno a salire ben oltre il tetto massimo del 3,90%. Non solo, perché è altrettanto nelle cose che il dietrofront pronosticato a inizio 2023 arriverà un bel po’ di mesi più avanti”.



L’esperto: “Ecco come difendersi dall’aumento dei mutui variabili”

Bertolino, continuando il suo discorso sui mutui, sostiene che chi ne ha uno a tassi variabili, “deve mettere in conto un aumento di almeno 20 punti base entro la fine dell’anno ed avere la consapevolezza che l’incremento potrà proseguire anche a inizio 2024″. Tuttavia, ritiene anche che una situazione analoga potrebbe verificarsi con l’Irs, ovvero l’indice per i tassi fissi, con incidenza maggiore “a breve termine, 5 e 10 anni”, invece che sui mutui a lungo termine.



Dunque, per difendersi dagli aumenti dei mutui variabili l’idea migliore potrebbe essere quella di valutare il passaggio al tasso fisso, ma è una decisione che va presa al più presto, prima che aumenti anche l’Irs. Di conseguenza, Bertolino suggerisce due strade: “rinegoziazione con la propria baca, o surroga con un nuovo istituto”. Le offerte di surroga, infatti, hanno un Tan fisso poco superiore al 4%, mentre il tasso dei mutui variabili sottoscritti negli scorsi anni hanno Tan tra il 4,6 e il 5%, ulteriormente in aumento. Tuttavia, c’è un ma, sottolinea l’esperto, ovvero la durata del mutuo, perché su quelli a lungo termine, dopo l’attuale periodo di incertezza ed aumenti, è probabile che in un paio d’anni i tassi torneranno a diminuire, e la scelta di passare al fisso potrebbe incidere negativamente.