«Esorto la popolazione a non accettare il golpe, a rispondere e a protestare con tutto il cuore contro il colpo di Stato dei militari», ha fatto sapere Aung San Suu Kyi in una dichiarazione della Lega Nazionale per la Democrazia pervenuta questa mattina alla Bbc. Il golpe c’è stato ed è a tutti gli effetti un colpo di stato militare come non se ne vedeva da anni: «Il Tatmadaw – nome ufficiale delle forze armate nazionali – rispetta la Costituzione attuale e rispetterà la legge. Organizzazioni e media hanno mal interpretato il discorso del comandante in capo e hanno formulato il loro punto di vista», fa sapere l’esercito del Myanmar dopo l’arresto di metri del Governo e l’annuncio di elezioni solo dopo una fase di stato d’emergenza dall’esito e tempistiche tutt’altro che certe.
L’esercito lamenta irregolarità nelle Elezioni dello scorso novembre e pare questa la “goccia” che ha fatto tracimare il Paese verso un incredibile e ancora misterioso golpe militare. La decisione è stata annunciata dai militari poco dopo l’annuncio dello stato di emergenza per un anno e della presidenza ad interim affidata al generale Myint Swe. La Commissione Europea si unisce al Presidente Usa Joe Biden «preoccupati per le sorti della democrazia in Myanmar».
COLPO DI STATO NELL’EX BIRMANIA
E’ stata arrestata Aung San Suu Kyi, fresca vincitrice delle elezioni in Myanmar in maniera schiacciante. Assieme a lei, fermati anche diversi rappresentanti del governo civile della Birmania, in quello che è stato a tutti gli effetti un vero e proprio colpo di stato. Come riportato dall’Huffington Post, l’arresto è avvenuto dalle prime ore di questa mattina, e la notizia ha ovviamente fatto il giro del mondo in breve tempo, alla luce del fatto che l’attivista Aung San Suu Kyi è conosciuta in ogni angolo della terra proprio per il suo attivismo che le ha permesso di ottenere il Premio Nobel per la Pace nel 1991.
Stando a quanto riferito dai testimoni, colonie di carri armati avrebbero occupato le vie principali della capitale, inoltre, le autorità hanno oscurato i principali siti internet del paesi nonché le reti di telefonia mobile, rendendo quindi difficili le comunicazioni con lo stesso paese. Un colpo di stato che sarebbe stato architettato dai generali dell’esercito, ancora potentissimi all’interno della stessa Birmania nonostante la caduta del precedente governo.
MYANMAR, AUNG SAN SUU KYI ARRESTATA: INTERNET E TV OSCURATE IN MYANMAR
Jonathan Head, corrispondente dell’emittente britannica BBC per il sud-est asiatico, ha confermato il colpo di stato in atto nella capitale del Myanmar, Naypyitaw, nonché in quel di Yangon, altra importante città birmana. Inoltre, il servizio di monitoraggio della rete, Internet NetBlocks, facendo una verifica sulla connettività internet nazionale del Myanmar, scesa del 75% rispetto al solito a partire dalle ore 3:00 locali, orario in cui è scattato il colpo di stato. Oscurata anche la televisione statale MRTV, che ha fatto sapere attraverso la propria pagina Facebook di non essere più in grado di trasmettere il segnale per via di non meglio precisati “problemi tecnici”. Stando ad altri testimoni sarebbero in corso anche dei blitz nelle case dei ministri in diverse zone dello stato, e molti di essi sarebbero stati arrestati. Fra coloro finiti in manette vi sarebbe anche Han Thar Myint, membro del comitato esecutivo centrale. Dopo la vittoria schiacciante dell’NLD, il partito di Aung San Suu Kyi, il Parlamento si sarebbe dovuto riunire per la prima volta oggi.