L’Aria che tira torna a dar voce ai ristoratori e subito Myrta Merlino va allo scontro, ma pur sempre con toni educati, con Alessia Morani. «Dico subito una cosa alla Morani così metto in gioco me stessa. Bisogna trovare delle soluzioni. Si può dire tutto a queste persone, capisco tutto, ma se questi tutti i mesi hanno i costi fissi e nessuno li aiuta, hanno ragione da vendere ad essere incazzati neri. Glielo dico con il cuore in mano», lo sfogo della conduttrice su La7. La deputata del Partito democratico replica: «Si sta provvedendo, non solo nella conversione del primo decreto Sostegni, ma soprattutto nel prossimo decreto, quello seguito allo scostamento di bilancio». Una risposta che però non convince Myrta Merlino, che infatti la incalza: «Dovete essere veloci però, quelli a fine mese pagano come tutti noi. Tra decreti da convertire e scostamenti che rimangono fermi per mesi, questi i soldi li tirano fuori, questo è il problema serio».
Alessia Morani però tira dritto: «Il decreto è in dirittura d’arrivo, nei primi giorni della prossima settimana sarà discusso nel Consiglio dei ministri, la bozza è già pronta».
MYRTA MERLINO “TEMPI POLITICA DIVERSI DA REALTÀ”
In collegamento con L’Aria che tira anche un ristoratore che stava prendendo parte ad una manifestazione. Dopo aver ascoltato il botta e risposta tra Myrta Merlino e Alessia Morani interviene duramente contro la politica: «I nostri politici dicono che ogni cosa in dirittura d’arrivo, ma in dirittura d’arrivo ci siamo solo noi e non lo vogliono capire. Pensano solo a litigare. Mancano i vaccini, l’unica arma che abbiamo. Per coprire le loro mancanze chiudono noi. Vogliamo parlare dei ristori? Ho perso quasi 100mila euro in un anno e mi sono arrivati 9mila euro, una miseria! Non ce la facciamo più, loro prendono 15mila euro al mese, ci hanno stancato». La conduttrice allora chiude il discorso rivolgendo alla Morani una riflessione che in molti hanno fatto in questi mesi di pandemia Covid: «I tempi della politica e dei decreti non coincidono con la vita reale, sono settimane che sento questo, a prescindere delle riaperture. Dire alle persone ‘state chiusi e morite di fame’ non possiamo farlo».