Myss Keta, rapper e protagonista, assieme a Elettra Miura Lamborghini, della serata delle cover dell’ultimo Festival di Sanremo, ha ricordato l’avventura sul palco dell’Ariston con un post condiviso di recente. Le due celebrità, lo ricordiamo, poco più di due mesi fa si sono esibite sulle note della cover di “Non succederà più”, un duetto di cui nei giorni successivi si è parlato sia sui social sia in tv. Oggi, come tutti, Myss Keta si ritrova vivere un’attualità ben distante da quella che si respirava sul palco dell’Ariston; eppure, qualche giorno fa, complice una giornata di primavera, ha rivolto il suo pensiero a quei piacevoli ricordi, riservando all’esperienza sanremese un tenero post: “Basta un raggio di sole e il mio cuore ritorna a due mesi fa giusti, quando passeggiavo per Sanremo nel ruolo di: regina assoluta (e molto impegnata)”.



MYSS KETA: “LA MASCHERA? È DAL TEATRO GRECO CHE LA GENTE…”

Myss Keta è nota a molti per la maschera con la quale ama coprirsi il volto. Una scelta da sempre molto chiacchierata, sia negli ambienti musicali sia nel pubblico che la osserva, ma che la rapper non ha mai messo in discussione: “la verità è che io non ho inventato niente – ha detto in un’intervista concessa a Vanity Fair – È dal teatro greco che la gente si mette le maschere. Nella storia, basti pensare al Carnevale veneziano, esistono episodi in cui la gente s’è messa la maschera per poter fare la matta”. Miss Keta, in particolare, ha ammesso di indossare la maschera non per una forma di protesta, bensì per “overload di visi”: “Quello che deve far riflettere è che, in questo mondo, in cui le persone vogliono mostrare il proprio viso – selfie, selfie, selfie – andare nella direzione opposta è diventato un fatto ‘politico’”.

MYSS KETA: “PARLO SPESSO DI TEMATICHE TRASH”

Diverse volte, Myss Keta è stata accusata di cadere nel trash. La sua immagine è quella di una donna quasi iconica e allo stesso tempo in controtendenza e, molto spesso, c’è chi l’ha associata al pessimo gusto: “Le accuse sono vere. Io parlo spesso di tematiche considerate trash”, ha detto nell’intervista concessa a Vanity Fair. “Parlo spesso di droga, ma mi chiedo perché si noti tanto. I miei colleghi maschi – ha precisato la rapper sottolineando soprattutto la disparità di trattamento con gli artisti uomini – non sono mai stati accusati di nulla, e io non credo di dire cose peggiori di quelle che dicono loro. Eppure – ha aggiunto – quando a parlare di questo è una ragazza circondata da altre ragazze, si grida allo scandalo”. I suoi pezzi, sottolinea però l’artista a Rolling Stone, hanno vari livelli di lettura: “Ovvio che quando hai una chiave grottesca e satirica per descrivere il reale, stai in realtà dicendo anche qualcos’altro”.

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