Dal primo gennaio 2023 in Olanda è vietato comprare ma anche vendere e detenere l’N20, gas inodore noto come protossido d’azoto, che il ministero della giustizia olandese ha definito “droga inalatoria”. Secondo l’Università di Amsterdam, come si legge sul Corriere della Sera, quasi 4 frequentatori delle discoteche su 10 dei Paesi Bassi abusano del protossido di azoto, soprattutto minorenni, e secondo le autorità tale sostanza avrebbe provocato almeno 1.800 incidenti stradali negli ultimi 3 anni. In Italia l’N20 è considerato un analgesico di fascia C, di conseguenza si tratta di un farmaco con obbligo di prescrizione e da usare per non più di un’ora ogni 15 giorni; viene utilizzato come anestetico durante le operazioni o in sala parto, e sulla scheda tecnica sono segnalate 9 avvertenze e 20 controindicazioni.



L’N20, si è scoperto dopo una serie di ricerchi e di studi, rischia di provocare seri danni anche neurologici se se ne abusa, come ad esempio delle parestesie che si manifestano con formicolii alle estremità e persino difficoltà a camminare, colpendo i più giovani. «L’N20 – ha spiegato il professor Antonio Toscano ordinario di neurologia all’Università di Messina e Segretario della Società Italiana di Neurologia – tende ad ossidare irreversibilmente la vitamina B12 che ricaviamo da certi alimenti e la rende incapace di svolgere la sua funzione di coenzima nella produzione di metionina, l’amminoacido proteico necessario a produrre i fosfolipidi della guaina mielinica che riveste le fibre nervose (come fa la plastica dei fili elettrici che evita i corto-circuiti). In carenza di vitamina B12 può determinarsi una neuropatia progressiva di tipo assonale che colpisce i nervi periferici, soprattutto quelli sensitivi, determinando anche una degenerazione del midollo spinale».



N20, PROTSSIDO DI AZOTO VIETATO IN OLANDA: IL CASO DELLA RAGAZZA SULLA SEDIA A ROTELLE

A novembre scorso una nuova ricerca realizzata in Cina e pubblicata su Frontiers of Neurology, ha segnalato anche un danno immuno-mediato da parte dell’N20, capace di scatenare una sindrome di Guillain-Barrè, “una polineuropatia infiammatoria acuta autoimmune – scrive il Corriere della Sera – caratterizzata da debolezza muscolare e parziale perdita della sensibilità a mani e piedi che ha una rapida progressione, ma si risolve altrettanto rapidamente se trattata con immunoglobuline e plasmaferesi, una sorta di lavaggio del plasma sanguigno”.



Sempre i ricercatori cinesi hanno riportato il caso di una 20enne che aveva abusato per due mesi di N20 finendo sulla sedia a rotelle. Nessuno sa dire se vi siano ulteriori effetti collaterali nell’utilizzo del “NOS” così come lo chiamano gli habituè dello sniffo, ma lo stesso risulta essere economico, circa una 20 di euro, e facilmente accessibile in rete. Viene venduto in piccole bombolette di alluminio che sono legali in quanto destinate a gonfiare palloncini o come propellente da utilizzare per la panna montata: l’arma migliore per sconfiggere l’abuso è l’informazione secondo gli esperti.