Nada, il grande successo della cantante di “Ma che freddo fa” e “Amore disperato”

Nada, la voce di “Ma che freddo fa” è tornata alla musica con un nuovo album dal titolo “La paura va via da sé se i pensieri brillano”. Un disco maturo, introspettivo e moderno che ha segnato il ritorno di una delle interpreti più coraggiose della musica italiana. Intervistata da Rolling Stone ha raccontato come è nato il suggestivo titolo del disco “La paura va via da sé se i pensieri brillano”: “quella frase è un pensiero un po’ zen che mi rispecchia tantissimo e nella cui veridicità credo molto, perché la provo tutti i giorni su me stessa. Il senso è che la paura è un sentimento che convive con noi e che ci serve, perché ci frena in tante cose. Ma se dalla paura vieni sopraffatto al punto da finire vittima dell’ansia, dell’angoscia, allora in qualche modo la devi superare. Perché solo con in testa pensieri chiari si può riuscire a vedere le cose con lucidità e a stare meglio. Serve, allora, esorcizzare la paura”.



L’artista ha anche sottolineato come il termine brillare associato ai pensieri non sia stato pensato a tavolino, ma è nato proprio durante la stesura dei brani del disco: “nemmeno una parola di questo album è cercata a tavolino, e vale anche per i miei precedenti dischi. Una volta che le parole sono venute, continuo a mettere mano alla stesura, alla composizione, ma per il resto esce tutto spontaneamente da ciò che ho dentro, perché io sono così, le mie visioni sono queste”.



Nada: “quando scrivo cerco qualcosa al di là di ciò che si vede”

La scrittura di Nada è qualcosa di davvero unico. La cantante di “Ma che freddo fa”, infatti, ha confessato che quando scrive cerca sempre quel qualcosa che non si vede e non si tocca: “cercare quest’altro aiuta a comprendere ciò che viviamo di giorno in giorno nel suo significato più vero. È importante almeno provarci, a vedere le cose da un’altra prospettiva, per dare a ciascuna di esse il giusto valore. Non tutto ha lo stesso valore e parlando del mio linguaggio, sì, le immagini che citavi, il volare, beh, credo sia tutto legato alla voglia di un altro mondo migliore di questo. E se non è possibile nella realtà, almeno rendiamolo possibile con quell’immaginazione che permette di cogliere il lato poetico della vita”.



Infine ha spiegato i motivi che l’hanno spinta a voler realizzare e registrare questo album fuori dall’Italia, per la precisione in Inghilterra: “mi ha dato un senso di libertà ancora maggiore. Forse influisce psicologicamente il fatto di essere fuori dal mio Paese, ma non è solo questo: mi piace anche come si lavora in Inghilterra, è tutto bene organizzato, con orari precisi, si percepisce che chi hai attorno sa cosa deve fare e questo mi dà sicurezza. In più mi sento meno sotto gli occhi della gente e sarà per il nome che porto, ma a me piace essere niente”.