Se il Covid non fosse esistito in questo periodo l’Italia avrebbe ricevuto la “tirata d’orecchi” dell’Europa per il ritardo nella consegna della Nadef, la Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza che di fato inquadra la Manovra di Bilancio da presentare entro fine anno a Bruxelles. Invece la pandemia non solo incide nella agenda politica ma purtroppo determina una Nadef mai vista in questi termini: deficit/Pil, crollo dell’economia, abbattimento dei vincoli Ue sul Patto di Stabilità e cornice di rilancio fiscale che nei prossimi 2 anni prova a risollevare un’economia italiana ai limiti del collasso (se non arriveranno i fondi da 209 miliardi del Recovery Fund). Ieri in Consiglio dei Ministri il Governo Conte-2 ha così approvato la Nota di Aggiornamento del Def da inviare a Bruxelles in cui di fatto contiene non solo le stime macroeconomiche su crescita e caduta/rimbalzo del Pil dopo il lockdown: l’ampio documento prevede anche gli obiettivi individuati dall’esecutivo giallorosso per rilanciare l’economia a cominciare con la Finanziaria 2021 ma esauribili nell’arco di 24 mesi. Sono 5 i principali spunti fissati da Conte e Gualtieri nella lettera Nadef inviata alla Commissione Ue per la revisione ufficiale: «sostegno ai lavoratori e i settori produttivi più colpiti dalla pandemia»; la valorizzazione delle risorse del Next generation Eu «per realizzare un ampio programma di investimenti e riforme di portata e profondità inedite»; al terzo punto l’attuazione di una vasta riforma fiscale «che migliori l’equità, l’efficienza e la trasparenza del sistema tributario riducendo anche il carico fiscale sui redditi medi e bassi, coordinandola con l’introduzione di un assegno universale per i figli», riporta il documento del Governo.
TUTTE LE MISURE CONTENUTE NELLA NOTA AL DEF
Al quarto punto della Nadef l’esecutivo punta tutto sul miglioramento qualitativo della finanza publica; da ultimo, «riduzione dell’indebitamento verso livelli compatibili con una continua e significativa riduzione del rapporto debito/PIL». Tra le principali misure inserite nel piano della prossima Manovra di Bilancio l’assegno unico per i figli fissato sui 200 euro (a seconda del livello di Isee dei nuclei familiari.). Oltre ai 6 miliardi previsti per la misura, sulla riforma fiscale vi saranno gli interventi più massicci: taglio del cuneo fiscale per i redditi fino a 40 mila euro, sconto contributi alle aziende del Mezzogiorno ma anche modello tedesco sull’aliquota variabile Irpef (senza però un vero e proprio accordo ancora tra Pd e M5s). «In ambito fiscale verrà introdotto un nuovo fondo da alimentare con i proventi delle maggiori entrate legate all’aumento della compliance fiscale che verranno successivamente restituiti, in tutto o in parte, ai contribuenti sotto forma di riduzione del prelievo», ha spiegato il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri nell’introduzione della Nadef.
LA CADUTA DEL PIL
È però sui numeri che viene raccontata tutta l’emergenza dell’economia italiana passata e purtroppo anche futura: caduta del Pil nel 2020 al -9%, rimbalzo a +6% nel 2021; nel 2022 il Pil cresce del 3,8% e nel 2023 del 2,5%. Sul rapporto deficit-Pil il problema del debito pubblico dopo il coronavirus resterà assai problematico: salirà di 23,4 punti % su base annua e sarà pari al 158 per cento. Secondo la Nadef, il deficit-Pil nel 2020 sarà al 10,08%, superiore dell’1,6% rispetto allo scorso anno. Sparisce invece dalla bozza del Nadef iniziale il riferimento a potenziali chiusure selettive laddove la situazione pandemica dovesse peggiorare nei prossimi mesi: «in uno scenario più sfavorevole per quanto riguarda l’evoluzione dell’epidemia», ovvero con aumento di contagi e ricoveri ospedalieri, conclude il Governo «si potrebbero reintrodurre misure precauzionali. In base a tali impatti, la previsione annuale di caduta del Pil per il 2020 scenderebbe dal -9,0 per cento del quadro tendenziale a -10,5 per cento. La crescita del Pil nel 2021 si fermerebbe all’1,8 per cento, contro il 5,1 per cento del tendenziale».